giovedì 6 agosto 2009

Eclipse - ultima fase

Consueta abbondanza di spoiler a seguire

Li avevo lasciati coi preparativi per la battaglia, l'ultimo dei quali consiste nel portare la Bella a Picco di Fanculandia che, molto opportunamente, non ostante si dica che il mese è quello di giugno, è allietato da una tipica tempesta di neve estiva (quanto sia plausibile non so, non ho idea di dove sia situata Umidolandia).

Mentre Bella tenta di imitare uno stocafisso e di perdere qualche dito per necrosi a causa del freddo, il Bello è combattuto tra il desisderio di andare a prendere una stufa e la paura di lasciarla da sola, quando la Stufa si stanca e si sposta da sola materializzandosi nell'Amico indiano mannaro che coglie l'occasione, non ostante il Bello non gradisca più di tanto, per infilarsi nel sacco a pelo della Bella per scaldarla.

Segue dialogo con tanta melass, poi la Bella si addormenta e il mannaro e il vampiro iniziano un dialogo su quanto amino la Bella e via discorrendo; in realtà non è stata neppure una brutta parte, anche se si finisce il capitolo ribadendo che l'adoloscenza è una brutta malattia, nella maggior parte dei casi si guarisce, raramente è letale, ma spesso lascia strascichi profondi e imbarazzanti.

Finalmente arriva la battaglia e mentre non sappiamo nulla di quello che la Famiglia Ematofaga combina con gli infanti, ecco che l'autrice ci delizia con la descrizione del combattimento della perfidissima Victoria, e del suo aiutante, col Bello che è rimasto da solo con Bella...Jacob se ne è andato con la coda tra le gambe non prima di una scena molto melodrammatica.

Quando finalmente compare la Perfida Victoria il Bello esclama: "avevi ragione Bella, c'è Victoria dietro tutto questo. Nessuno poteva immaginarlo", o qualcosa del genere e verrebbe da dire che se avesse letto un po' più di Nessuno saprebbe che quest'ultimo non è proprio un cretino e che questa grande rivelazione era prevedibile dai primi capitoli del volume...due più due fa sempre quattro.

La scena della lotta, compare poi anche un mannaro, ma non è Jacob, è descritta con un certo mestiere perciò dà un po' di coivolgimento; sappiate che alla fine Victoria e il suo Aiutante a Perdere vengono ridotti a una comoda haché da fare poi alla fiamma...ma durante la battaglia Jacob viene ferito; no...non muore nessuno dei "buoni", è pur sempre un romanzo "meyer", per cui la Bella è affranta e derelitta, ma deve tornare in paese a salutare papà, che con pretesto biechissimo è stato spedito da qualche parte, prima che si insospettisca.

Stiamo parlando di Charlie che non ostante la confusione che 20 infanti vampiri possono aver combinato per arrivare alla riserva di Umidolandia, non si è accorto di nulla.

Alla fine, finalmente, Bella va a trovare Jacob e si sente poco bene, ma d'altronde il triangolo non l'aveva considerato perchè per lei la geometria è un reato; segue una scena che non avrebbe sfigurato in "Andrea Celeste" o in "Anche i ricchi piangono", durante la quale lei dice a Jacob che ha capito di amarlo, ma non può vivere senza Edward, che se non fosse comparso il Bello probabilmente sarebbero stati bene, ma così non può...e bla, bla, bla...e devo dire che da ex novelas-dipendente ho apprezzato molto questa cosa.

Alla fine Alice organizza il matrimonio, Edward manda un biglietto a Jacob per ringraziarlo di aver protetto Bella non ostante sé stessa e quest'ultimo decide che al momento preferisce passare la vita come mannaro.

Ah!...compaiono anche i Volturi, bhè una piccola comitiva e non proprio le Cariatidi in persona, ma giusto una paio di capitelli del pronao, che, con un tempismo eccezionale, arrivano giusto in tempo per constatare quanto brava sia la Famiglia Ematofaga a far le pulizie; non c'è traccia di carne morta, o meglio più morta del solito, e il tutto odora anche di pino silvestre. Una degli infanti è stata salvata dalla Famiglia Ematofaga e così Bella può vedere come si ridurrà, ovvero una essere con un unico pensiero che se non si nutre sta male; ai Volturi questa sopravvissuta non piace e decidono che sta benissimo a pezzetti fini fini in un contorno di fiamme.

Bella ne rimane traumatizzata al pensiero di ridursi così ma complice il fatto che l'autrice è quella che è, il personaggio pure, tutto sto dramma dura pochissimo.

Che dire? E' il meno peggio di quelli letti sinora; c'è un minimo d'azione, tantissima tele-novelas, più saccarosio e dolcificanti del necessario, ma ci sono un po' di contrasti...il meno peggio dei tre; il fatto che Bella si paragoni alla protagonista di "Wuthering heights" fa un po' andare di traverso i pasti, ma nel complesso è un libro non del tutto inutile. In una scala da 1 a 10 ove 1 è un qualunque libro piaga di Moccia e 10 è il miglior libro che voi abbiate letto, per me è sicuramente "Rinascimento privato", a "twilight" si può assegnare un 1,2 , a "new moon" un 1,3 e a questo si arriva quasi al 1,5...c'è un miglioramento.

Presto iniziarò la lettura di "breaking dawn" che da quel che mi si racconta deve essere l'apoteosi della vaccata, e quindi si riprecipiterà verso valori molto bassi...ma vi annoierò a morte da settembre perchè domani parto per il Cipango e ho altri volumi in valigia :)

Dimenticavo!!!! Dopo che la Bella ha passato gli ultimi due libri a strusciarsi contro Edward pur di fare sesso e quest'ultimo si è sempre tirato indietro preoccupato della propria virtù, ecco che finalmente è il Bello che si decide a offrirlo su un piatto d'argento, comodato d'uso, anche subito, no riscaldamento ma con aria condizionata, ampio parcheggio. Detta così uno penserebbe che finalmente sti due fanno sesso, Bella placa gli ormoni e smette di frantumarci gli zebedei e invece, colpo di scena, ora è lei che decide che in fondo le piace tenerla ancora per un po', che le pare prematuro darla via, e che ci tiene a fare "le cose per bene"; quindi niente sesso pre-matrimoniale, si commette peccato, si mette in pericolo la propria anima ed è malissimo...vabbè...io questa parte non la commento ma confesso che ero molto indeciso sul da farsi, non potendo ridere, data l'ora e il casino che avrei fatto, ho chiuso il libro e mi sono diretto in cucina a bere del vino.

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