lunedì 28 settembre 2009

Italiano; oh! caro

"sammi il numero di Tizio mi raccomando"

Cosa avrà voluto dire? :asd:

Una, virtuale, pacca sulla spalla a chi indovina :asd:

Niente gita fuori porta

Ebbene si; vinto da una settimana di capanne, ieri mattina mi sono dimenticato a letto.

Mi sono svegliato sempre alle 7:10, ma dopo una rapida consultazione a un paio di libri, ho deciso che avevo troppo sonno per mettermi in macchina e andare da qualche parte, così ho dormito sino alle 13:00; un evento! :asd:

Sono uscito poi per il paese per un paio d'ore....

uffa...ho di nuovo le capanne!!! che due...

Vado a produrre e vi lascio con gli Alpini che erano ieri in paese.


venerdì 25 settembre 2009

I sogni...

...son desideri si sa e al momento mi piacerebbe dimenticarmi a letto, ma dato che le capanne continuano a incombere sul mio capo, con un'idea davvero ingiustificata della loro importanza, probabilmente si pensano novelle spade di Damocle, non posso permetterlo e devo accontentarmi delle, sempre poche, ore di sonno che riesco a dormire.

L'unica cosa che ricordo del sogno di stanotte è che stavo dialogando con me stesso, pur mantenendo la coscienza di stare sognando altri due me stesso, e il dialogo era il seguente:

Polideuce1: ma gli Ottoni erano Salii?

Polideuce2: alcuni di loro lo furono

Io: dato che Ottone è un nome ci saran ben stati nella genia di Corrado il Salico uomini chiamati Ottone....la domanda però è cretina

Non so se sia più grave il fatto ch'io mi sogni trino, o che mi ponga domande così sceme dandomi anche del cretino

martedì 22 settembre 2009

Le capanne

Se prendo chi ha dato fuoco alle capanne del villaggio di Fanculandia Beach lo metto sotto con la  Poldeuce Mobile...sperando che la mia amata "scatoletta" regga il colpo :asd:

Non devo più fare le strutture lignee delle capanne perchè s'è capito che andare da un mastro carpentiere a spiegargli come costruire un tetto, dopo avere capito come fa a realizzarlo da un mucchio di fotografie, sia una scemenza che grida vendetta sin nell'Empireo; d'altronde io era da ieri che lo sostenevo, ma perchè darmi retta quando dico cose sensate?

In compenso ho arruolato una mia amica nel difficile compito che questa settimana mi assilla; ovvero il completamente delle capanne "benedette"...se  non altro il due e il cinque di ottobre me ne resto a casa; il due vado a Trento e il cinque magari dormo.

Mi si dice che dormire non faccia male e che giovi, persino, alla salute.

Ho tergiversato abbastanza ed ora finisco la capanna a forma di borlotto

domenica 20 settembre 2009

Gita dietro casa...o quasi

Sulle note di "IV Ozymandias" dei Qntal, gruppo tedesco che si occupa di musica "electro-medioeval", vi scrivo della mia brevissima gita dietro casa di oggi.
Stamane ho dovuto lavorare per almeno quattro ore e così sono uscito al pomeriggio; nelle mie intenzioni avrei dovuto fare un giro ricognitivo a Varano Marchesi...e ci sono riuscito
Partendo da Acqua Salsa si tiene per S.Vittore e, una volta superate la stradina deformata, ci si lascia alle spalle il piccolo centro per proseguire su una strada egualmente deformata e in salita, ma in verità oggetto di recente manutenzione e asfaltatura.

Davanti fanno capolino le colline che costituiscono parte della Val Taro
e ci lasciamo dietro, anche se sullo sfondo e a una certa distanza, il Monte Canate, che nella foto qui sopra è quello con le antenne sulla vetta,

per raggiungere il centro di Varano Marchesi. Il paese è piccolo ma la proloco è molto attiva, per cui ci sono moltissimi sentieri da seguire che portano, tra le altre cose, ai resti del Castello di Varano Marchesi, che fu dei Pallavicino, e i resti del maniero di Roccalanzona.
Il sentiero storico si inerpica sulle rupi di S.Biagio in un percorso in salita; breve ma molto intenso, stando a ciò che ho letto. Non mi ci sono avventurato perchè le calzature che avevo non erano adatte, non avevo liquidi o bastone, la giornata minacciava temporale e il mio telefono era morto, perciò, per non lasciare due architetti affranti, ho deciso di limitarmi a fare un giro ricognitivo nelle parti più sicure, riservandomi di tornare a primavera attrezzato a dovere per inerpicarmi per i bricchi.
Quello che si vede alla confluenza delle colline sono i resti del maniero di Varano Marchesi e vi si accede attraverso un sentiero, immerso nel bosco, che è il medesimo utilizzato durante il medioevo per arrivare al Castello. Non se quanto ci si possa avvicinare al maniero, ma intendo percorrere in futuro tutto il sentiero.

In paese non c'è molto da vedere, vale la pena di andare a Varano per le bellissime camminate nei boschi; uno degli edifici è questo palazzo del XIV°
e il "Palazzo Pallavicino" che non è esattamente un castello ma un palazzo fortificato; inutile dire che i vari sentieri pensati dalla locale proloco coprono un numero molto ampio di case torri che facevano parte del sistema difensivo dei Pallavicino.
Questa è l'ultima vista di che Varano Marchesi mi ha regalato prima ch'io riprendessi la via per casa; si tratta delle rupi di S.Biagio.
In primavera tornerò e mi farò tutti i chilometri dei due percorsi che mi interessano, quello storico e quello che attraverso Pietra Corva porta ai resti del maniero di Roccalanzona.

venerdì 18 settembre 2009

La palla al piede

Per una volta Vento non c'entra e la palla al piede è quella che ho io e che mi incatena alla scrivania, infatti di tante cose che si possono fare il venerdì sera io devo fare in assoluto la peggiore: lavorare.
Il capo a fine mese se ne va all'estero e prima di partire ha, ovviamente e come è nella sua natura, espresso una serie di richieste assurde, non tanto per le cose in sè da fare, ma perchè ovviamente il tutto ci è stato chiesto l'altro ieri e il tutto deve essere pronto ovviamente per il mese scorso; ovviamente tutto ciò non deve assolutamente impedirmi di fungere, in orario di ufficio, da "ingegnere olografico di emergenza"...com'è che proprio non riesco a fregarmene di certe cose? mentre mi pongo inutilmente questa domanda, inizio a mettere a posto questa altra casa che è priva di quasi tutto.

giovedì 17 settembre 2009

Povero italiano

Capo: "ti ho lasciato alcune cose da scrivere"
Vento: "se c'hai precedenza così lo scrivo prima"

Se il buon Vento fosse uscito a stento dalle elementari e non avesse proseguito frequentando le scuole superiori non ci sarebbe nulla di male, ma il nostro eroe è arrivato all'università...probabilmente aveva un traduttore quando dava gli esami

mercoledì 16 settembre 2009

Le caligini

E' ancora prematuro parlare di nebbia, ma già stamane la foschia ammantava le colline.

Settembre è sempre stato uno dei miei mesi preferiti, il ritorno del fresco, posso continuare a dormire con le finestre aperte assaporando le temperature notturne avvolgendomi nella coperta di lana, e poi piove! D'estate mi mancano sempre moltissime le piogge e persino la nebbia; probabilmente se abitassi in un posto con pochissime variazioni climatiche, perciò sempre nebbioso e piovoso, dato che a me piacciono queste cose, probabilmente me ne lamenterei e cercherei di scappare, ma qui posso godermi il sole a primavera, o in inverno quando ci fa freddo e rimani fermo al sole per scaldarti, il freddo e le brume invernali e i colori dell'autunno.

Nell'estate faccio un po' fatica ad annoverare l'umido e il caldo nei lati positivi, di certo col fatto che le giornate sono più lunghe e che il sole splende quasi sempre, posso andarmene a zonzo di più :)

...e ho parlato del tempo :asd:

Non pensiate che sia a corto di argomenti, ma la foschia di stamane mi ha piacevolmente colpito.

lunedì 14 settembre 2009

Prima pioggia di Settembre



Deo gratias

Giubilo!!!

Da oggi Vento inizia una serie di corsi propedeutici all'esame di Stato e quindi per mezza giornata non ce l'avrò più tra i piedi! Questo vuol dire che avrò meno materiale da blog, Vento era una fonte inesauribile, ma i miei nervi ne trarranno sicuramente giovamento.

Intanto sappiamo che Vento non capisce come funziona un ombrello automatico; la mia collega ha un ombrello automatico con una custodia telescopica in plastica che ha la funzione di raccogliere le gocce, l'ineffabile Vento ha provato a chiudere l'ombrello forzando la custodia e rompendo quindi l'ombrello.

La mia collega ha deciso di darglielo in testa dopo avermi comunicato che per il nostro eroe "è tutto troppo complicato"

domenica 13 settembre 2009

Gita fuori porta

Oggi naturalmente ho dovuto lavorare, ma dato che mi sono alzato alle 7, dopo essere rientrato stamane a pochi minuti alle 4, mi pareva brutto sprecare la mattina dormendo, così mi sono messo in macchina, come capita sempre la domenica mattina, e sono andato a fare un giro.
Le stazioni della gita avrebbero dovuto essere: Pietramogolana, Fornovo e Roccalanzona.
Alla fine della fiera ho visto solo le prime due in quanto la terza vi sarei giunto un po' troppo tardi, per cui sono rientrato presto in tempo per poter lavorare.

Pietramogolana
Pietramogolana

Pietramogolana è un piccolo borgo al quale si accede, superando Solignano, attraverso una simpaticissima strada vicinale inghiaiata che dal letto del Taro rampa su verso l'ofiolite che ospita la torre, o quel che ne resta, del maniero che un tempo vi sorgeva.
Il paese sembra disabitato, se si eccettua un gruppo di case che mostra segni evidenti di vita umana in corso; la chiesa più antica, in sasso e su un dirupo che dà sul Taro, è offuscata da una costruzione decisamente più grande e più moderna; non brutta ma neppure particolarmente bella .
Alla Torre ovviamente non vi si può accedere, in quanto non vi sono vie che permettano di salire in vetta alla roccia, inoltre non so quanto le pareti rimaste siano solide; questo paese,sino a qualche anno fa a me ignoto, l'ho scoperto due o tre anni fa quando dovetti andare a Spezia per lavoro.
Il nome deriva da "pietra mugghiante", o qualcosa di simile, dal suono che le acque del Taro producevano frangendosi contro la roccia. Le prime notizie della frazione risalgono al VII°secolo, il maniero appartenne ai Platoni, ai Pallavicino, che in queste zone erano ovunque, ai Rossi e poi alla Chiesa, sino a quando non perse di importanza e venne abbandonato a se stesso.
Lo scenario è molto suggestivo e merita una breve deviazione su una stradina inghiaiata per vedere il maniero.

Chiesa di Fornovo - Interno
Chiesa di Fornovo - dettaglio dell'interno

La seconda tappa è stata la chiesa di Fornovo dedicata all'Assunzione di Maria Vergine. Fornovo, "forum novum", vanta origini romane ma i reperti trovati in loco, come quelli che sono stati trovati nel mio paese, sulla cui storia magari mi dilungherò un'altra volta, sono custoditi nel museo di Parma, o di Bologna, e un passato medioevale e rinascimentale di rilievo, come non ricordare la celeberrima battaglia di Fornovo, sanguinosissima, tra le truppe di Carlo VIII di Franca e le truppe della lega, una delle tante, italiana guidate da Francesco II Gonzaga marchese di Mantova, marito di Isabella D'Este (...la visita aveva anche una correlazione con "Rinascimento Privata")...la battaglia ebbe esito incerto ma Federico si guadagnò l'epiteto di "eroe di Fornovo"; ma di tutto questo resta solo la Chiesa e qualche sparuto palazzo...purtroppo il Barocco e il Secolo dei Lumi hanno fatto danni incalcolabili, ma tant'è.
La datazione della Chiesa è incerta, se non ricordo male le prime notizie risalgono all'IX° secolo ed è annoverata come la più antica delle chiese della Diocesi di Parma (d'altronde quella di Scipione, anteriore di qualche anno, fa capo alla Diocesi di Piacenza); in epoca basso medioevale venne aggiunto un pronao che venne poi chiuso nel '400 circa.
Negli anni '40 e '50 del novecento si è cercato di porre rimedio ai vari danni compiuti nel settecento con interventi a dir poco discutibili, cercando di dare nuovamente, altra logica discutibile, un aspetto romanico alla Chiesa col risultato che parti che componevano l'arredo sacro ora sono bellamente inglobati nelle pareti del pronao...nel complesso la struttura è molto bella e lineare. Vi è una cappella a destra che sembra appartenere al XIV°/XV° sec. e un'altra cappella, più ricca, che sembra denunciare mani barocche ma che comunque rimane contenuta.
A destra dell'altare vi è la fonte battesimale e lungo le pareti vi sono emergenze dell'apparato decorativo originario.

L'ultima tappa doveva essere la Rocca di Roccalanzona, o quel che ne resta, ma giunto in paese non ho trovato la carraia giusto ove voltare per portarmi il più vicino possibile ai ruderi e quindi sono tornato a casa, non potevo permettermi di perdere troppo tempo nella ricerca della carraia atta alla bisogna; vi lascio quindi con il link a Val Ceno Web un sito meraviglioso sulle bellezze della Val Ceno.

Domenica prossima non so ancora dove andrò, ci sono molti posti nel comune di Medesano che meritano un'occhiata e quindi, forse, mi avventurerò ancora in questa Valle, oppure mi spingerò sino a Scurano e il Monte Fuso a vedere la Pieve Matildica e il Maniero di Scurano; si vedrà :)

Come sempre su picasa ci sono più foto

venerdì 11 settembre 2009

Acume 2

Vento: allora non posso cambiare le dimensioni del fabbricato?

Io: NO! le dimensioni non devono cambiare quindi non scali il fabbricato

Vento: i pilastri 70x70...

Io: NO! 57x57, te l'ho anche scritto grosso sul file!!!

...io andrò nei matti...già il Capo non aiuta...

Aggiornamento

Ha finalmente capito come vanno fatto i serramenti e i pilastri, ma non ha ancora afferrato che i serramenti del piano terra devono essere disegnati come erano in concessione; d'altronde questa parte gliel'ho ripetuta solo due volte...

...è venerdì...è venerdì...è venerdì...è venerdì...è venerdì

giovedì 10 settembre 2009

Acume

Ieri Vento, e chi altri?, si è lamentato del fatto di non avere nulla da fare, come se la cosa costituisse una vaga differenza, così gli ho dato un lavoro da fare.

Io: prendi di due fabbricati, Pippo e Pluto, e li modifichi così come è stato fatto nel file topolino.dwg. Ricordati che l'infisso deve essere diverso, per cui fai piena la parte basse e la parte alta per 90cm e in quello che resta segna l'infisso.

Non mi sembrava difficile, ma dopo un'ora circa controllo quello che stava facendo

Io: Vento, non hai modificato il fabbricato; hai solo messo un retino azzurro

Vento: ho messo un retino "vetro"

Io: comunque tu abbia chiamato il livello sul quale hai messo il retino, rimane il fatto che non hai cambiato l'infisso; devi fare due fasce, una in alto e una in basso, di 90cm e nello spazio che rimane metti l'infisso.

Due ore dopo ricontrollo

Io: perchè hai messo l'infisso in tutti i tre gli spazi?

Vento: mi avevi detto che andava diviso in tre parti...

Io: si; ma due sono piene e solo quella centrale è vuota

Non essendo ancora chiaro il concetto è venuto da me con uno schema dell'infisso e glielo ho spiegato nuovamente.

Stamane ricontrollo per vedere cosa aveva combinato:

Io: perchè hai modificato gli infissi del piano terra? e perchè non hai messo a posto gli infissi del piano primo come ti avevo detto? Su...Vento...fai quello che ti ho detto, e guarda che i pilastri sono più grossi nel file topolino.dgw, quindi modifica anche i pilastri

Dopo un po'...

Vento: ma i pilastri sono più grossi!

Io: già...

Vento: allora scalo l'edificio così sono grandi uguali

Io: NO! non scali un bel niente; modifichi i pilastri

Morale: per fare questo lavoro ci vogliono circa tre ore, massimo quattro a prendersela con molto comodo, ma Vento ci impiegherà minimo tre giorni e alla fine quello che farà andrà rifatto e poi si stupisce se non gli diamo nulla da fare; cosa ti dò da fare delle cose se ci perdo un'eternità a spiegartele e se poi devo anche rifarle?

...è giovedì...

mercoledì 9 settembre 2009

Vita di ufficio

Vento:

Stamane Vento si è esibito in una frase che non può essere confinata qui dentro: "Sig. Tale? Gli telefono per dirle..."; è triste vedere l'italiano maltrattato in questo modo.

Mi chiede dove poteva trovare l'ultima versione di un edificio e non la trovava perchè non stava guardando le DIA; certo noi facciamo delle DIA per l'aria che tira e poi si scopre che al Capo interessava sapere di alcune reti fognarie della variante urbanistica e quindi stava anche guardando nel posto sbagliato sin dal principio...che il Signore lo investa con quintali di scanterina

Capo:

Malgrado non sia certo povero non ha un navigatore e quindi dobbiamo sempre stampargli mappe dei posti dove va, stavolta ha chiesto a Vento col risultato che quest'ultimo ha perso due ore per fare il solito lavoro inutile e così il capo mi chiama e mi dice: "Quando vi chiedo una mappa voglio solo una mappa per capire dove andare, a me l'itinerario non serve"

io:"...e cosa ho sempre fatto io?" con una vaga punta di sarcasmo

Capo:"...già"

io:"vabbè"

Figurati se devo stare anche a sentire la ramanzina al posto del cretino che non capisce una forca...che pazienza

Chiacchiere

Ieri sera sono andato a trovare mia sorella, non mi sono fermato molto perchè era molto stanca e così a mezzanotte sono rientrato alla magione. Mi ha fatto proprio piacere fare due chiacchiere con lei e sapere come le vanno le cose; dovevo portare due libri a mio nipote ma me ne sono scordato...pazienza, glieli porterò al più presto.

Prima di andare da mia sorella sono anche andato all'Anglico Corso; mi ha fatto molto piacere riprendere il corso e rivedere i partecipanti, mi è dispiaciuto dovermene andare un po' prima ma dovevo anche passare a prendere mio nipote per portarlo da sua madre...

martedì 8 settembre 2009

Rientri

...domani tra l'altro Regina varca l'Atlantico, che come diceva la Piaf "...comme la terre est ronde, On ne voit pas les États-Unis.", e mi dispiace che per quanto si sia fatto si sia riusciti a vederla poco.

Buon ritorno e a presto :)

Varie e Vento

Ieri ho cancellato ben due post irrilevanti, ma la buona azione di Vento è da mantenere nei documenti e non deve essere perduta, perciò la ripropongo; ieri un nostro cliente di una certa età è evnuto in visita e Vento si è offerto di riaccompagnarlo in stazione e questo mi ha fatto pensare che tutto sommato è quello che a Parma si definisce un "bòn ragass".

Ristabilito l'anedotto su Vento posso dire che oggi la giornata sarà piena; oltre al lavoro solito stasera riprende il corso d'anglico e verso le dieci me ne andrò a trovare mia sorella, di certo non farò tardi, anche perchè lei torna a casa dal lavoro a quell'ora e sarà stanca, ma mi fa piacere vederla anche se per poco...e così le potrò narrare del Giappone :)

Ovviamente non ho ancora avuto modo di selezionare le foto e montarle in un filmato adeguato e non so quando riuscirò a farlo poichè, mi è stato già anticipato, grava sul mio capo una fiera per la quale vanno preparate delle brochures; tra i vari programmi ho deciso anche di inserire "dormire dieci ore almeno una volte al mese", dato che di norma dormo quattro o cinque ore credo di averne bisogno

lunedì 7 settembre 2009

Gita fuori porta

Ebbene si; domenica, come da tradizione, mi sono svegliato molto presto dopo poche ore di sonno, complici anche i muratori dell'erigenda casa nelle vicinanze, che iniziano a martellare, raspare, molare e trapanare, alle otto del mattino, per poi interrompersi verso le nove e mezza, e ho deciso di andare in quel di Berceto.
S.Moderanno - Particolare
S.Moderanno - Interno

A Berceto, l'unico paese in Italia ch'io sappia ad aver intitolato un parco a Toro Seduto, vanta anche un gemellaggio con una tribù amerinda, non vorrei dire uno sproposito citandone una a caso, è possibile visitare quella che viene chiamata "Duomo di S.Moderanno"; in realtà non so se la definizione sia propria, di certo è una chiesa importante realizzata in nel secolo XII.

Realizzata in pietra grigia, l'apparato decorativo è molto scarno sia all'esterno che all'interno nel quale è possibile vedere, al posto delle volte a crociera che caratterizzano le navate di molte chiese dell'epoca, la copertura lignea. Le vetrate sembrano essere aggiunta di molto posteriori, ma non stonano assolutamente nell'impianto generale e il tesoro della chiesa, in mostra in una delle aule laterali, è davvero molto istruttivo raccogliendo alcuni pezzi molto belli.

La chiesa di S.Moderanno è, insomma, molto suggestiva; non ricca come altre strutture consimili, ma molto più coinvolgente...almeno per quanto mi riguarda.

Castello dei Rossi - vista dell'ingresso
Castello dei Rossi - vista laterale

Il Castello dei Conti Rossi è un insieme di una certa importanza di mura più o meno diroccate. Il comune lo sta recuperando per trasformarlo in un museo archeologico all'aperto.

La struttura di pianta sono ben leggibili ed è visitabile il cortile di ingresso, del maniero nella parte residenziale restano solo muri perimetrali e poco altro. La struttura è molto suggestiva e merita una visita anche se il museo non è ultimato; mi ha colpito particolarmente l'ingresso mascherato da queste due tende di juta che, data la giornata, si muovevano al vento.

La gita fuori porta doveva prevedere come tappe ulteriori Pietramogolana e Bardone; il primo paese ha come caratteristica una torre abbracciata a un ofiolite molto coreografica nei suoi resti, ma da Berceto bisogna scendere verso l'autostrada e la discesa pareva non finire mai, continuava a inoltrarsi tra filari di alberi e quindi preso da sconforto sono tornato indietro rimandando la visita a Pietramogolana a un'altra volta (forse questa domenica andrò).

Bardone - la Pieve

Bardone - particolare di una finestra

Il paese di Bardone è un piccolo abitato che si è sviluppata intorno a una chiesa plebana di datazione incerta; le prime vestigia paiono risalire all'VI° secolo e su queste si sono innestati, nel tempo, vari rimodernamenti. L'esterno si mantiene molto semplice e regolare, nel complesso molto "romanico", con un portale d'ingresso lavorato posto su un lato della chiesa e il portone secondario situato nella facciata principale; questo forse dovuto alla sovrapposizione di diverse strutture di culto orientate diversamente (pare che una di queste avesse una pianta centrale orientata liturgicamente). La chiesa era ovviamente chiusa perciò non ho potuto sbirciare all'interno ma dai vasi esterni addobbati per un matrimonio ritengo che la pieve sia ancora usata.

Questa domenica non so dove andrò, ma dato che la Val Taro presenta alcune cose di rilievo penso che mi spingerò dalle parti di Fornovo, nel cui centro esiste una chiesa romanica di interesse; probabilmente inizierò una serie di viste legate ai rami Emiliani della Via Francigena.

Come sempre su picasa ci sono più foto :)

venerdì 4 settembre 2009

Etichette

...così se voglio andare a riguardare i posti per i quali Cinzia mi ha fatto passare non devo andare a scavare nei post.

Ora vado perchè alcune lamiere sono volate in strada da un tetto e vorrei evitare di trovarmele addosso o sulla testa

giovedì 3 settembre 2009

Tempismo

Con un tempismo eccezionale esce nelle sale italiane "Totoro"!!!...in fondo sono solo passati 21anni dopo l'uscita giapponese; doveva invecchiare.

Avranno tenuto la pellicola in botti di rovere?

Accontentiamoci del fatto che venga distribuito; è già qualcosa.

Ho dato a Vento, come non parlare di lui parlando di "tempismo", da fare una serie, per altro breve, di contorni; è solo un'ora che c'è a dietro...vediamo se fuma dalle orecchie. Sta fumando dalle orecchie poverino e non ha ancora salvato, inoltre mi ha anche chiesto se può buttare via le righe sotto; ho dovuto dirgli di non prendere iniziative

Nuove strategie

Ieri sera dalla finestra è entrata "La Cura" di Battiato e il fatto mi ha piacevolmente stupito perchè da quando è iniziato Miss Italia, e le relative selezioni, ogni sera i miei padiglioni auricolari sono invasi da suoni che preferirei non sentire; è come avere il programma sulla scrivania della mia camera, coi pregi, pochissimi, e i difetti, decisamente di più, che questo comporta.

Non so esattamente a quali strategie per aumentare gli ascolti ricorreranno quest'anno, a parte l'idea di invitare la Hilton come madrina della manifestazione, ma penso che stiano provando con la tortura in diretta nazionale; forse Miss Italia è divenuto un concorso di resistenza.

Tempo fa uscii un duetto, a Sanremo, tra Leali e la Oxa; all'epoca la canzone mi piacque, se non per il testo, per l'interpretazione dei due cantanti. Ieri sera sento le note del brano e poi uno, probabilmente un famosissimo signor nessuno vincitore di un reality a caso, inizia a emettere versi che parevano la parte cantata da Leali.

Il dramma, e la tortura, ha avuto inizio quando una famosissima e ignota donzella ha iniziato a cantare la parte del testo che cantò a suo tempo la Oxa; non si può neppure dire che emettesse versi, non si capiva cosa stesse dicendo, ma sopratutto non capivo perchè nessuno le avesse detto che urlare non è uguale a cantare.

Il brano ha un crescendo, nella parte della Oxa, d'altronde lei se lo poteva permettere, e la donzella in questione l'ha iniziato subito con la nota più alta alla quale poteva ambire e quindi non le è rimasto altro da fare che sbraiare il resto; sinora la tortura delle partecipanti e di un intero paese non era ancora stata provata come strategia per aumentare gli ascolti.

Il conduttore ha anche detto che si erano meritati l'applauso del pubblico, probabilmente gelato da una così orripilante interpretazione, ma non lo so per certo perchè gli applausi in camera mia non ci arrivano, e alla fine ha pure loro fatto i complimenti; questo è sadismo...oppure si chiama "contratto".

Ma hanno già iniziato a trasmetterlo il concorso?

mercoledì 2 settembre 2009

Vento e le botole

In studio abbiamo delle botole a pavimento aprendo le quali si accede a un piccolo vano che contiene varie prese elettriche; l'utilità è quella di non avere cavi in giro per il pavimento e per fare questo le botole hanno due scanalature laterali in modo che i cavi, passandovi attraverso, non siano schiacchiati dal coperchio o che quest'ultimo non rimanga sollevato subendo strane torsioni.

Il coperchio delle botole è coperto con le medesime piastrelle e tinta di fuga del pavimento così non stonano.

Il capo stamane ha detto al nostro eroe di prendere il portatile e collegarlo, e di accenderlo, posizionandolo sulla scrivania di una mia collega. Vento prima va a prendere il portatile, poi fa un altro giro per prendere alimentazione e mouse; una volta portate tutte le parti inizia a guardare dove collegare la spina, nota la botola, dalla quale esce già un cavo che passa dalla scanalatura apposita.

Apre la botola, collega il cavo e poi inizia un casino infernale mentre tenta di chiudere la botola, poi un ultimo rumore assordante e se ne va alla sua scrivania; mi giro e vedo che il coperchio della botola è deformato, le fughe rotte, e il cavo di alimentazione compresso a forza tra il coperchio e il perimetro della botola; non gli è neppure venuto in mente di chiedersi a cosa servissero quelle scanalature laterali dalle quali usciva almeno un altro filo.

Mi sono venuti in mente quei giochi dei bimbi nei quali devi inserire il cilindro nel foro circolare, l'esaedro in quello quadrato e via di seguito; mi chiedo se Vento riuscirebbe a fare questo complicatissimo gioco senza ricorrere a un martello per incastrare a forza le figure...

martedì 1 settembre 2009

Mettiamo anche questa

...e a ramengo i punti karma :asd:

Oggi sempre il Capo mi ha chiesto un foglio che io mi ricordavo di aver ricevuto, ma non ero sicuro di averglielo dato, così quando è tornato gli ho detto che non ricordavo di avergli dato in mano il foglio benedetto e lui: "io l'avevo detto a te e alla tua collega e non ce l'ho"

io: "di là non ce l'ho quindi secondo me l'ho messo sulla tua scrivania; comunque ho telefonato e me lo rimandano"

Capo: "io non ho nulla sulla mia scrivania"

dopo un po' mi chiama e indovinate dov'era il foglio in questione? Chi ha detto sulla sua scrivania vince una caramella, di più non posso; sono sempre povero :asd:

Lamentazioni

Ché si sa che chi ben comincia è alla metà dell'opera.

Oggi arriva il capo, dopo un sopralluogo, e mi dice che c'erano due pilastrini in un cantiere che non servivano a nulla e si è lamentato con me di questo fatto, come se ce li avessi messi io.

Così gli ho detto che io non semino pilastri a caso di mia iniziativa, ma dato che il carissimo non si fidava gli ho tirato fuori gli schemi dell'ingegnere; ora, se secondo il suo punto di vista, come mi ha detto, questo ingegnere va tenuto sotto controllo io non so che farmene.

Non sono un ingegnere e non mi occupo di carichi, spinte o pesi, perciò una volta che mi si dice "vanno bene" per me i disegni vanno bene! Senza contare che li ha pure guardati anche il capo...che due maroni...

Stilita

Ogni tanto sento il richiamo del capitello, la mia non è tanto la necessità di stare da solo, quanto quella di recuperare il contatto con una dimensione che tra il lavoro, e la complessa vita sociale, ogni tanto viene perso. La mia preoccupazione principale è che una volta trovata la mia colonna, o il mio scoglio sperduto in una nordica landa, gli atolli mi fanno caldo per quanto incatevoli possano essere, non la abbandoni più perdendo quelle interconessioni sociali che sono costate tanto impegno e che sono sempre ricche di soddisfazioni.

I gabbiani, per quanto loquaci possano essere, non credo abbiano molte cose interessanti da dire e passare il tempo a dire "mio" dopo un po' perde di attrativa :asd:

Cosa è accaduto per spingermi in questa disposizione da eremita? Vento e la Smadonnatrice sono tornati :asd:

Poteva essere molto peggio e tutto sommato sinora non è andata male, ma qualcuno ha già preso, dopo aver messo piede qui dentro, a lamentarsi e Vento, quando gli è stato detto di guardare su cosa stampa, ha detto che ha dovuto stampare su una stampante perchè l'altra era bloccata; non è colpa sua se c'erano degli A3 e non ci ha guardato...lui queste cose non le fa.

Se vi state chiedendo "quali cose non fa" siamo in due; ha proprio detto così...sospettiamo volesse dire che lui non stampa mai per sbaglio un documento in A4 su un A3; chissà come mai allora abbiamo la scatola con la carta da recupero piena di queste meraviglie.

Da oggi il mio motto è "meno cattiverie" perchè ho bisogno di punti karma; dubito di riuscire a mantenere a lungo il proposito perciò dovrò ovviare con altre buone azioni, altrimenti finirò all'inferno nel girone dei "disegnatori di c.a."