lunedì 18 gennaio 2010

Bibliodipendenza

Dovrebbe essere una dipendenza riconosciuta: leggere è come una droga che funziona a fasi alterne, ma che comunque lascia la compulsione a comprare sempre più libri.

Il compratore compulsivo di libri, ed è il mio caso, continua a comprarne anche se sa di averne in casa talmente tanti da compromettere la portata dei solai (a questo non sono ancora arrivato, ma mi sto impegnando :asd:); è come chi ha fatto la fame una volta e non vuole rischiare di restare senza cibo in casa.

Mia madre mi racconta che mia nonna materna teneva una scatola di saponette, sempre ricolma, sotto al letto, perché durante la seconda guerra mondiale il sapone non si trovava facilmente e non voleva mai più restare senza; il meccanismo è lo stesso.

Oggi, facendo una media coi libri non ancora iniziati, stando ad anobii, mi sono reso conto di avere da leggere per almeno 12anni...questo ovviamente non mi fermerà dal prendere altri libri perché, per parafrasare la Yourcenar, "comprare libri è come costruire granai in previsione di tempi di carestia"

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