mercoledì 24 febbraio 2010

Di tutto un po'


Stamane il cielo si presenta così, se non altro non è grigio uniforme come ieri, ed io non vorrei proprio lamentarmene, perché so che tra qualche giorno, come inizia il caldo, sarò costretto mio malgrado a partire con le lamentazioni al riguardo, ma in questo periodo tutto sommato non mi dispiacerebbe vedere il sole almeno una volta la settimana, preferibilmente nel fine settimana; sarebbe un gradevole diversivo. Credi di poter  fare qualcosa al riguardo Elio? devo sentire Apollo? Non mi pare il caso di scomodare Ra che, d'altronde, in queste lande è un immigrato... 

Uscendo di casa ho anche incontrato Vento che, evidentemente, si sentiva ciarliero e mi ha chiesto come andasse; sono stato tentato di dirgli che da quando non infesta più lo studio mi sento di nuovo suddito di Crono, ma poi avrei dovuto spiegargli la non troppo velata allusione all'Età dell'Oro, lui non avrebbe capito una beneamata, come al solito, e mi sarei trovato costretto a chiedergli. nuovamente, se ha mai aperto per caso, o per sbaglio, un libro in vita sua. L'ho liquidato con un breve "bene grazie" e poi sono andato. Sappiate che sta bene, non sembra essere divenuto più acuto  e si lamenta di doversi alzare presto la mattina, ben alle sette, un vero orario antelucano, per dover andare al lavoro. Povera creatura del Signore.

Oggi pomeriggio il capo abbandona l'Enotria e si dirige allegro e fiorone a sud per dare inizio ai lavori di costruzioni delle capanne, per ora non è ancora arrivato, perciò la mattina è ora calma e tranquilla, ma come varcherà la soglia inizierà a chiedere di tutto di più nel minor tempo possibile e noi inizieremo a correre più rapidi di Filippide...fuori qualche sparuto uccellina ha preso a cantare, bontà sua, e m'è venuta una inutile voglia di primavera perché tanto si sa che: "non esistono più le mezze stagioni", "il nero va con tutto", "il nuoto è uno sport completo" e frasi fatte e luoghi comuni variamente ordinati a seguire.

Stavo guardando le statistiche, ogni tanto lo faccio, e tra le chiavi di ricerca che hanno condotto su queste pagine qualcuno ho visto questo: "perché quelli di parma hanno la 'r' moscia". Carissimo lettore, non so se mi rileggerai, ma non fare mai a un parmigiano questa domanda, ti riderebbe in faccia. I parmigiani non hanno la "r" moscia anche se non suona esattamente come la "r" standard italiana; la "r" moscia, che poi la nostra è "r" francese, è cosa salsese o fidentina, nella provincia di Parma, di quei luoghi di frontiera con Piacenza, anche se poi la si ritrova in Piemonte. Se tu, come altri che ne parlano in rete, la ritieni una sorta di malattia, un difetto di pronuncia, ti prego di palesarti in modo ch'io possa rincorrerti con uno schiacciasassi :asd:

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