venerdì 11 giugno 2010

Schiavi

In studio abbiamo il citofono, non è che sia una cosa sconvolgente questa, ma quando suonano apriamo il portone del condominio al piano terra e la porta dello studio, che è a un piano superiore, e ce ne disinteressiamo. Sovente la scena è la seguente: la persona che ha suonato, non importa in quale stagione l'episodio avviene, entra e lascia aperta, o spalancata a seconda dell'acume della persona in questione, la porta dello studio così noi condizioniamo, o riscaldiamo, il condominio.

Ignoro se a casa loro questa gente abbia schiavi di etnie assortite preposti alla apertura e chiusura delle porte, se arrivi, però, in uno studio e non trovi il maggiordomo, che ti apre la porta, la chiude, ti annuncia e ti introduce al cospetto del Capo, ma trovi la porta aperta e un po' di persone che lavorano alla propria scrivania, non ti viene il dubbio che forse il personale dello studio non è pagato per fare da usciere? Non ti viene forse il dubbio che potresti anche chiuderti da solo la porta alle spalle?

Per ora ho risolto guardandoli malissimo se non chiudono l'uscio e questo li spinge sovente, le rare volte che questo non sortisce effetto dico, in modo che mi si senta, che qui non abbiamo schiavi addetti alle porte, a tornare sui propri passi e a chiudere la porta; d'altronde io non faccio caso alla classe sociale alla quale appartiene chi varca quella porta, quando sei maleducato il fatto di secernere oro non cambia il tuo stato di maleducato.

Nessun commento: