mercoledì 28 luglio 2010

Libri...

...che è da un po' che non ne parlo :asd:.

Questa volta ne scrivo per raccontare un aneddoto carino; ai tempi comunque fu memorabile la faccia della persona alla quale affibiai la risposta in questione.

Molti anni fa, quando ero agli inizi della mia compulsione da lettura e da acquisto dei libri, parlo della prima superiore o nei dintorni perché ho iniziato molto tardi a leggere con costanza, poi ho preso lo slancio e non mi sono più fermato, mi iscrissi a una sorta di club de libro, chiamiamolo così perché il nome proprio l'ho dimenticato. Mi arrivava a casa un catalogo ed io potevo scegliere i libri che volevo e questi mi sarebbero stati recapitati per posta, poi un dì divenne obbligatorio inviare la cedola, entro un tempo preciso, con segnato il diniego a ricevere quelli che chiamavano "libri in primo piano". Nel frattempo era anche mutato il catalogo e non era più possibile avere un'ampia scelta, ma erano contemplati solo libri "impegnati", definiamoli così, comunque libri osannatissimi dalla critica; volumi interessanti e che leggo ogni tanto, ma dato che il più delle volte sono agili e leggeri quanto elefanti "immoltati" (cioè pieni "infangati"), non era più possibile scegliere tra un "bicchiere d'acqua" o "il trionfo di mascarpone"; c'era solo "l'impepata di cozze coi ciccioli affogata nella panna"....e perdonate la metafora culinaria, ma ho un po' fame :asd:

La ragione per la quale ho disdetto questo abbonamento, è inutile che mi tiro arie da intellettuale, era che mi dimenticavo sistematicamente e con costanza di inviare quella improvvida cedola e quindi mi venivano recapitati quintali di libri indesiderati a casa.

Un giorno, mentre ero a Parma, mi si avvicina una persona, una di quelle che propongono questo genere di abbonamenti a club siffatti, chiedendomi: "Qual'è stato l'ultimo libro che hai letto?"

e senza pensare, perché comunque mi piace parlare di libri, ho risposto col titolo dell'ultimo libro letto, ovvero: "La teocrazia bizantina di Steven Runciman"

Il poveretto è rimasto ammutolito ed io ho potuto proseguire indisturbato. Non era mia intenzione fare quell'effetto, ma lo avevo appena finito di leggere in quel periodo (tra l'altro è un bellissimo libro...è molto bella, sempre di Runciman, la "storia delle crociate", un po' lungo, ma davvero molto bello), però ho visto che funziona e da quel giorno alla domanda che questi signori mi pongono sulle mie letture, io rispondo sempre così; una volta ho anche detto "la cultura postmoderna di Peter Koslowski" e ho notato che sortisce lo stesso effetto...provare per credere :asd:

Non ho parole

E' da tre giorni che cerchiamo di contattare uno studio notarile della Città, e non ci proviamo solo noi ma anche la cliente, perché deve fornire a una persona una copia dell'atto notarile, redatto da questo notaio, che la vede coinvolta in una compravendita.
Oggi provo a telefonare e l'apparecchio risulta sempre occupato, così, alla terza telefonata, decido di mandare loro una mail non avendo altro modo per comunicare con lo studio notarile.
Scrivo: "salve, dovete contattare con urgenza la Tale, che chiama qui più volte al giorno perché non riesce a parlare con voi, la quale ha bisogno di una copia del suo atto notarile"
Mi rispondono:"abbiamo i telefoni con una problema e non possiamo ricevere o inviare telefonate o fax, ma abbiamo già contattato i tecnici"
Ora; che tu abbia o meno chiamato i tecnici non me ne può importare di meno, con questa risposta mi stai dicendo che non puoi inviarmi il fax dell'atto, ma mi stai anche dicendo che non hai neppure uno straccio di scanner e non puoi mandarmelo tramite mail? bhè...ho scritto per chiedergli di inviarmelo tramite mail.
Se mi risponde che non hanno uno scanner, anche risalente alla prima guerra punica, la mia opinione sui notai peggiorerà ulteriormente...

Aggiornamento: alla fine lo scanner ce l'hanno e ha mandato tutto quello che doveva, la donzella che lavora per il notaio è stata anche così gentile di darci il suo numero di cellulare per contattarli...è stata molto gentile

lunedì 26 luglio 2010

Acronimi

Una volta c'erano la C.E. (concessione edilizia) e la D.I.A. (dichiarazione di inizio attività).

Poi un bel giorno la C.E. scomparve e fu sostituita dal P.D.C. (permesso di costruire) che fa le stesse cose della C.E., ma ha moduli diversi e richiede qualche dato in più; non è cambiato solo in nome insomma, perché la burocrazia si è complicata...chissà se un giorno vorranno anche l'emocromo.

Un bel dì la D.I.A divenne, forse dopo aver ingerito arachidi transgeniche come Super Pippo, "Super D.I.A" e all'inizio era invocata solo per alcuni casi, poi si è entusiasmata ed ora la normale D.I.A è inutilizzata e si fa tutto con la sua versione supereroe.

Da oggi abbiamo la S.C.I.A. (dichiarazione certificata di inizio attività); è ancora uno strumento a me sconosciuto e non so quali siano i suoi super poteri, ma vi farò sapere come lo scopro :asd:

domenica 25 luglio 2010

Evaporando in bicicletta

La taumaturgica fonte di Fontanabroccola che secondo la tradizione è efficacissima per i mal di testa. In questa cripta è conservata anche la lingua, credo, di S.Nicomede e una volta si faceva una processione, da Salsomaggiore a Fontanabroccola passando da Salsominore, durante la quale si percorreva il tragitto con un mattone in testa che veniva poi lasciato alla chiesa di S.Nicomede. Una volta c'era una abbazia e non sto a tediarvi perché sono sicuro di averne già parlato.

La cripta longobarda nella quale è conservata la fonte; le volte sono sostenute da quattro colonne e una è colonna romana, probabilmente di recupero o dalla vicina villa romana che una volta sorgeva in località Campore, i cui pochi resti sono conservati ora al museo Archeologico di Parma, oppure potrebbe provenire da uno degli edifici della egualmente vicina e romana Fidenza.

Il monte Kanate, io l'ho sempre visto con la "k" iniziale questo nome; il mio paese è adagiato da qualche parte alle sue pendici.

La porta di ingresso laterale del Duomo di Fidenza, dedicato a S.Donnino, santo decollato il cui copro acefalo, secondo la tradizione, ha camminato per un lungo tratto di strada con la testa sottobreccio sino ad accasciarsi a Fidenza e intorno al luogo nel quale il Santo si è fermato è sorta una chiesa. Il titolo di "duomo" è recente in quanto Fidenza diventa diocesi solo nel XVII° secolo, ma secondo me il Duomo di Fidenza è uno degli esempi più belli di gotico dell'Emilia Romagna.

Un'ara nella cripta del Duomo di Fidenza; notare la statua, che conclude l'ara, acefala posta in cima
Una delle figure laterali dell'ingresso principale del Duomo di Fidenza
Una bellissima formella posta nel campanile sinistro della chiesa, le chiese gotiche da queste parti nascono tutte con campanili gemini posti ai lati dell'ingresso. Alcune li hanno conservate entrambi e per altre non è mai stato realizzato, o ultimato, il secondo
La chiesa di Fornio, dedicata a S.Lorenzo, quello della graticola, che, ahimè, è aperta solo quattro volte l'anno. C'ero entrato una volta e mi era molto piaciuta, non ostante l'occasione, un funerale, non fosse lieta e volevo tornare per fare delle foto; dovrò trovare il periodo giusto.

Queste sono le tappe del mio odierno giro in bicicletta, fatto dopo aver terminato quanto dovevo.
Potevo sicuramente restare all'aria condizionata, o sdraiarmi sul ventilatore, ma mi dispiaceva perdere un bella giornata, quasi fresca, di sole.

Mantua me genuit






Stamane sono andato in visita a Mantova; città che ho già visto più di una volta, ma alla quale torno sempre volentieri, perché sono i luoghi nei quali la Bellonci ha lavorato per la realizzazione dei suoi romanzi gonzagheschi, perché fu capitale dello stato matildico e perché, non da ultimo, è proprio una bella città.
L'occasione si è presentata a seguito di alcuni scavi effettuati in piazza Sordello che hanno portato alla luce una pavimentazione musiva romana; la città ha allestito quindi una mostra temporanea dei mosaici intitolata "mantua me genuit" e che sarà in essere sino ad ottobre.
Con l'occasione sono rientrato nella rotonda di S.Lorenzo, chiesa voluta da Matilde di Canossa come ci informa la stessa chiesa attraverso una scritta lapidea su una trave di una porta, ho rivisto S.Andrea, la chiesa dell'Alberti, con la cappella del Mantegna e sono tornato anche in duomo a vederne alcune parti che le volte precedenti non avevo visto.
Ho visto anche il teatro del Bibbiena che era proprio sulla via del parcheggio.
La pavimentazione musiva scoperta in piazza Sordello apparteneva ad una casa romana; sono stati scoperte, sinora, due stanze ma visto che non si sono trovati segni di mura portanti, non si sa con esattezza quanto estesa fosse questa domus. I pavimenti in questione sono due rettangoli, uno più piccolo dell'altro, intersecati da una porzione di muratura medioevale, forse di una chiesa. Il pavimento più grande consta di una greca decorativa che percorre il periplo del pavimento, in tessere musive nere, bianche e rosse (anche se il rosso non è vivacissimo e pare più un marrone, perciò giudicate voi), su un fondo bianco; il secondo pavimenti, più piccolo, riporta invece alcune figure, è più prezioso e più elaborato. La struttura che protegge i mosaici apre dalle dieci ed è possibile entrare per il modico costo di due euro.
Devo dire che ne sono rimasto incantato per almeno una ventina di minuti; forse il cromatismo o le espressioni delle figure, non so cosa mi abbia "preso", fatto sta che sono uscito molto soddisfatto dalla visita.
Se passate da Mantova entro il 31 ottobre, fermatevi quindi ad ammirare i mosaici di piazza Sordello.
La statua delle foto è l'edicola di Virgilio, indi abbiamo la rotonda di S.Lorenzo e il teatro del Bibbiena. Chiude le foto un campanile nella bassa parmense, una pacca sulla spalla a chi lo riconosce e sa dirmi cosa ospita (...ché se non rispondete poi lo scrivo io nei commenti :asd:), che mi ha sempre affascinato, poiché si erge solitario privo di una chiesa nei pressi.

venerdì 23 luglio 2010

A presto scheda del Male!

Si tratta solo di un arrivederci perché l'abbiamo mandata in Comune per un esame preventivo, quindi tornerà indietro con, spero, poche, pochissime, correzioni e poi dovrò stampare le sei copie per la consegna ufficiale. Si tratterà però ancora solo di un arrivederci, perché una volta approvato il piano ci saranno da fare i permessi per i singoli edifici; questa scheda mi accompagnerà ancora per molto tempo. In compenso ho ancora l'altra scheda da finire che però è molto più semplice; devo solo fare dei disegni con pochi semplici parametri...il paradiso a confronto della Malefica.

Intanto però si approssima la partenza; infatti, cari sparuti lettori, dal 6 al 22 me ne vado in Scozia. Devo solo ricordarmi, la settimana prossima, di fare il check in on line e una volta che sarò in Albione dovrò trovare un posto dove fare check in on line per il volo di rientro.

Confesso che non vedo l'ora di essere sull'aereo, anche se non ho neppure iniziato a fare la "manco lista" con l'elenco di quello che devo portarmi; alla fine farò la valigia giovedì 5, la controllerò venerdì 6 e sarò in agitazione sino a quando non atterrerò :asd:

giovedì 22 luglio 2010

Vento e-mail

Una e-mail si compone di un ricevente, riceventi in copia, un oggetto e un corpo della mail nel quale viene inserito tutto il testo necessario alla comunicazione, va da sé che l'oggetto costituisce una sorta di titolo che deve palesare, in sintesi, il contenuto della e-mail.

So che può parere ovvio tutto questo, ma il nostro eroe ha pensato bene di inserire nel campo "oggetto", in un italiano claudicante, tutto il testo della mail...io non commento :asd:

Domani andrò a fare un rilievo in quel di Parma; si tratta di misure esterne e andrò al mattino, ma comunque ci sarà un gran caldo per cui spero di non mummificarmi là. Anche se il processo di mummificazione con tutto questo umido dubito possa verificarsi, forse potrei evaporare sul posto e lasciare in cantiere i miei miseri resti secchi :asd:

Sulla via del ritorno potrei però, se sarò appena presentabile e me la sentirò di lasciare l'aria condizionata della polideuce-mobile, fermarmi da Lino per una pausa ristoratrice :)

martedì 20 luglio 2010

Sogni

Stanotte ho fatto un sogno singolare. Il punto di vista mutava per cui a tratti sono stato un osservatore e a tratti ho partecipato agli eventi.

Mi trovavo in un castello, doveva essere, indicativamente, la metà dell'ottocento (XIX°), a giudicare dagli abiti, e stavo assistendo alla morte della proprietaria che, nel sogno, era l'ultima erede di Matilde di Canossa e si chiamava Cassandra Marinoni di Canossa. La dipartita della donzella era accompagnata dall'apparizione dei Santi di famiglia; Matilde, che nel sogno era assunta agli onori degli altari da lungo tempo e un Santo decollato, del quale non ricordo il nome, il cui corpo e la testa apparivano in sedi separate accompagnati da una profusione cospicua di sangue, ma con l'aureola sia sul corpo che sul capo; anche se queste apparizioni avvenivano a seguito dell'improvvisa estinzione di ogni fonte di luce; un santo inquietante. Matilde appariva in modo più quieto.

Mi ha un po' inquietato, specie tutto questo sangue, ma non ho sentito il bisogno di cambiarlo e tutto sommato è stato anche un bel sogno.

Ovviamente è la fiera dell'errore: Cassandra Marinoni è morta a Soragna nell'omicidio della sorella perpetrato dal di lei marito per mano di sicari che non sapendo quale delle due ammazzare, eliminarono entrambe, sia la moglie del mandante che la di lei sorella Cassandra; Matilde di Canossa è morta priva di eredi, ci fu un Guido di Canossa ma trattasi di un altro ramo della famiglia, e vi furono rami collaterali derivanti da Prangarda sorella di Adalberto Atto, Matilde di Canossa non è mai stata santificata, per quanto le sue spoglie siano state traslate da S.Benedetto in Polirone a Roma in S.Pietro (unica donna insieme a Cristina di Svezia, anche le vicende del corpo di Matilde sono state un po' più travagliate di così)...stranamente però non mi sono apparso come "deus ex machina" a rimproverarmi gli errori e a correggerli, come invece mi è capitato in altre occasioni :asd:

...e anche per oggi tengo fede all'impegno; almeno sul blog, il faccia libro fa caso a sé :asd:

domenica 18 luglio 2010

Cabriolo - archivio








So di averne già parlato tempo fa, ma ne ho messo anche una sola immagine e poco testo, quindi questa volta ne parlo un po' più diffusamente.
La Chiesa si erge su una altura isolata appena fuori Fidenza, verso Tabiano, ed era in origine una cappella di una residenza templare (e qui Giacobbo freme...). Come sempre la parte absidale è quella più antica, risale al XII° secolo ed era, probabilmente, l'unica parte visibile della cappella originaria, la torre campanaria è stata aggiunta postuma, e la facciata è del XV° secolo. L'interno è molto semplice e disadorno, anche se non privo di fascino; vi sono, sulla parete sinistra, un battesimo di Cristo ad opera di S.Giovanni, probabilmente cinquecentesco, ma ciò che è interessante della chiesa è costituito dalla fascia, sempre a sinistra, di affreschi emersi durante un restauro.
Gli affreschi portano i segni di alcune scalpellature, probabilmente per fare aderire uno strato di intonaco successivo, risalgono al XIV° secolo e rappresentano, in ordine: la Trinità, la pesatura delle anime da parte di S.Michele, una crocifissione, una teoria di Santi con i due committenti, più piccoli, ed inginocchiati. La Trinità è rappresentata attraverso la raffigurazione di tre persone identiche e questo tipo di raffigurazione è molto rara in occidente poiché tipica bizantina.
Da oggi, visto che posso permettermi solo gite fuori porta in posti vicino casa, inizierò a visitare un po' di pievi...con la speranza di trovarle aperte.

Cento - Archivio







Era proprio una giornata assolata e calda, anche se non ricordo di preciso quando ci sono andato.
Conoscevo Cento solo per il carnevale che vi si svolge ma devo dire che il paese è proprio bellino. Il centro storico è minuto e caratterizzato da palazzi cinquecenteschi, la maggior parte dei quali restaurato, la piazza cittadina è un insieme di resti medioevali ed edifici posteriori. L'emergenza più significativa è sicuramente il castello che si erge isolato poco lontano dal centro.
Purtroppo è stata una visita breve, non sono entrato in nessuna chiesa e non ho visitato la ricca pinacoteca, per cui posso averne solo un'idea parziale.
Vale la pena di farvi una sosta comunque :)

venerdì 16 luglio 2010

"Io sono l'amore"

Mi riferisco al film diretto da Luca Guadagnino prodotto, e con, Tilda Swinton.
L'ho visto ieri sera, so che questo è già il secondo post su che film ho visto, ma mi è stato detto da Melissa di guardarlo, anche se, dopo aver letto quanto da lei detto me ne era passata la voglia.
A seguire potrebbero esserci SPOILER, quindi attenzione a proseguire.

Il film ha innegabilmente alcune frecce al suo arco; la regia, il montaggio e la fotografia, sono davvero molto belli, hanno reso Milano, a mio avviso, molto più bella di quanto sia in realtà, e la villa, nella quale il film è ambientato per molto tempo della sua durata, è sicuramente magnifica; l'avevo vista, tra le altre cose, in una puntata di Bell'Italia. Gli attori sono bravi e la colonna sonora è davvero molto bella. Da un punto di vista stilistico e iconico è un film perfetto, purtroppo, e veniamo ai lati negativi, la trama, pure lineare, è trattata in modo erratico per cui molte delle scelte dei personaggi sembrano essere del tutto gratuite. Non si riesce a seguire un personaggio lungo un percorso, ad eccezione delle figlia, l'unico carattere a mio avviso riuscito, per cui non ci si riesce ad affezionarsi a qualcuno.

Non si intuisce, ad esempio, che la protagonista abbia una vita vuota se non alla fine. L'inizio del film trasuda snobbismo da ogni fotogramma in modo irritante, e avrei preferito si fosse mantenuto su questo tono da costrizioni sociali alto borghesi, poi inizia la frammentazione della trama e sono andato avanti a vederlo solo perché é effettivamente molto bello da vedere; ma è vuoto.

 Non capisco perché Emma si sia messa con l'amico del figlio dopo un piatto di tre gamberi tre.

Non ho capito attraverso quale percorso il figlio di Emma capisce che la madre ha fatto sesso col suo amico; perché l'amico, un cuoco, ha cucinato una zuppa e ha trovato, nella casa di campagna dell'amico, un ciuffo di capelli? Non ho capito la crociata idealistica del figlio, per mantenere gli ideali del nonno al quale "piaceva far credere agli operai di essere uno di loro".
Non ho neppure capito il ruolo del padre in tutta la vicenda, o dell'inutile moglie del figlio che è ignorata da tutti.

...e la cosa buffa è che neppure mi importa granché di capirlo, perché ogni singola immagine del film è tanto bella quanto vuota, mi è parso un esercizio di stile freddino e patinato, curato, visivamente sino all'eccesso, ma comunque privo di un'anima e di emozioni.

Dimenticavo alcuni dettagli piuttosto banali; le statue bagnate dalla pioggia nel cimitero il giorno del funerale...molto emo. Oppure il contrasto Milano-Sanremo, sia emotivo che visivo; va bene, in anni di cinema abbiamo capito che Milano è una grande città e che quindi può anche essere alienante, ma proviamo a fare anche qualcosa d'altro ogni tanto.

Salvo due personaggi: Ida, la cameriera-schiava della famiglia e la figlia di Emma.
Alla fine delle due ore mi sono sentito come quando uscii dalla sala dopo la visione de "la foresta dei pugnali volanti"; tanto bellino, quanto di poca sostanza.
Un po' come i piatti che presentano nel film; belli visivamente, ma inadatti a sfamarti.
Così come esistono film costruiti per vincere carrettate di Oscar, ho avuto l'impressione che questo film abbia ambizioni da palma, o da leone, o da orso...ma personalmente lo premierei con un abbonamento a una qualche rivista di moda, una di quelle piene zeppe di pubblicità, ma con due articoli due, brevissimi, tanto per fregiarsi del titolo di "rivista". 
Voto: tutto sommato inutile, ma di una inutilità visivamente molto bella.

giovedì 15 luglio 2010

"Solaris"

Non mi sto riferendo al libro di Lem, o al capolavoro di Tarkovskij, ma al film di Soderbergh che uscì qualche anno fa.

All'uscita di questo film il trailer mi ispirò e decisi di andarlo a vedere memore della pellicola russa, ma poi, ovviamente non andai al cinema, ne lessi talmente male che rimase la sola curiosità. Qualche tempo fa ne ho preso il dvd per una manciata di euro, quattro o cinque, e ieri sera mi sono fatto forza e l'ho visto con l'aspettativa di vedere un pessimo film.

Secondo me si tratta, invece, di un buon film. Forse sono state le scarse aspettative, o il fatto che non vedo il film di Tarkovskij da un po', o che è passato un po' di tempo dall'ultima rilettura del romanzo; fatto è che mi è piaciuto. L'ho trovato ben fatto nelle scelte registiche, nelle musiche, nella recitazione; un film ben confezionato la cui unica pecca è quella di aver reso la tematica di Solaris più leggera del dovuto, conservandone degli accenni qua e là, accennandola ma senza mai addentrarvisi.

Certo Soderbergh non è Lem né Tarkovskij, ma credo che non abbia fatto un pessimo lavoro come temevo...

martedì 13 luglio 2010

Italiano...oh caro...

Altro: Ha nato a Vetulonia vero?
Io:...ehm...scusi???
Altro: Massì; Censorio ha nato a Vetulonia vero?
Io:...ehm...no; Censorio è nato a Populonia

Che sia uscito un decreto legislativo, del quale ignoro l'esistenza, che bandisce l'uso del verbo essere? Oppure l'italiano sta venendo assimilato dal klingon?

Un impegno concreto

"Riuscire a non lamentarmi per almeno una settimana della scheda del Male" e per fare questo racconto una facezia.

Il mese scorso stavo parlando con un anglofono amico di "Troy", quella roba infame uscita nelle sale cinematografiche qualche anno fa il cui unico pregio, se così si può dire, è quello di non farti capire sino alla fine se gli Achei effettivamente sconfiggono Ilio (nella famosissima "guerra lampo di Troia", roba che il blitzkrieg era cosa da educande), e mentre descrivevo il mediterraneo coperto di navi, il famoso Canto delle Navi, temo di aver detto "pecore" invece di "navi". Al momento "ships" e "sheeps" mi sembrano molto omofone, non mi sembra di ricordare che abbia fatto espressioni strane, quindi forse ho anche azzeccato la parola; che bella immagine però il mediteranneo coperto di pecore sin dove si perde lo sguardo :asd: (nel film d'altronde non si vedeva una pozza d'acqua tra le navi; potenza del copia incolla usato a sproposito).

Per risollevare il tono del post e dargli una parvenza culturale, cambio argomento. Ieri sera ho iniziato a leggere un estratto da "la calata degli Avari su Costantinopoli e la loro sconfitta" di Giorgio Piside, uno storico bizantino del VII° sec, e sono rimasto stregato dal lavoro svolto dalla traduttrice, o traduttore... Sapevo che Giorgio Piside è ricordato come un poeta e per il suo linguaggio ricercato Michele Psello lo paragona a Euripide, se ben ricordo, ma il registro utilizzato per la traduzione mi ha ricordato così tanto la Bellonci che non sono riuscito a leggere altro dopo e non volevo finire subito ciò che stavo leggendo; lo centellinerò, anche se dopo ho un estratto dalla "Eracliade" (che è una apologia dell'imperatore Eraclio I).

Torno alla Sch...bhè...lo sapete

lunedì 12 luglio 2010

"Idra di Lerna"

"Gentile Polideuce,

il problema ci era stato presentato già nel 2009 e, come allora, le dico che c'è una tolleranza di un 1/20 tra il catastale e la superficie reale, quindi veditela tu che io me ne lavo le mani; dovrai poi sistemare le cessioni sul posto...fondamentalmente non mi interessa.

Saluti"

Si è espresso in un linguaggio diverso ma il concetto è quello su esposto; morale mi appresto a lavorare per vincere il premio Stakanov rifacendo in toto la Scheda del Male perché 1/20 non è uguale a 1/10 e qui la discrepanza è di 1/10...

Non mi sento simile a Eracle, ma la scheda deve essere la gemella dell'Idra di Lerna...

Aggiornamento Scheda del Male

Stamane il Capo ha telefonato allo studio dei geometri per avere informazioni e questi hanno scaricato il barile su chi ha frazionato alcuni mappali i quali ora stanno controllando. Mi sono sentito in dovere di dire al Capo che però la questione non riguarda uno o due mappali, magari frutto di frazionamenti successivi, ma investe tutti i mappali che compongono il piano compresi quelli mai frazionato che, da sempre, concorrono in toto alla superficie del piano.

Morale: non so ancora di che morte morire, qui si passano la patata bollente ed io non so che fare.

Al momento sto facendo una tavola con le aree di sedime e le tipologie dei vari fabbricati , dovrò sistemare di nuovo i conti di un paio di parametri, ogni volta che metto mano a queste tabelle mi viene male, e la cosa mi pare assolutamente inutile perché se è da rifare ex novo ho buttato via del tempo; il Capo è inspiegabilmente fiducioso...io molo meno.

In aggiunta ho anche un altro lavoro da finire prima delle ferie, perciò temo di dover lucidare la boccia che mi lega alla scrivania, oliare la catena e rispedire al mittente l'Unione che sarà anche arrivata ad Atlanta, ma io sto dalla parte opposta dell'Atlantico.

...e anche quest'anno parteciperò al premio Aleksej Stakanov; ogni tanto mi piacerebbe saltare qualche edizione però :asd:

domenica 11 luglio 2010

Roveleto di Cadeo




Roveleto di Cadeo è proprio sulla via Emilia nel tratto piacentino della via e il Santuario si affaccia direttamente sulla via romana. E' stato edificato su una preesistente edicola molto venerata. L'interno è barocco in un trionfo di tinte pastello; devo dire che mi è piaciuto. E' una di quelle chiese che ho sempre visto svettare sulla strada, ma dentro la quale non sono mai entrato.
Merita una sosta.

Calendasco





Dopo l'eccesso di caldo, afa e sole, presi ieri ho pensato che stamane potevo concedermi una micro gita fuori porta, appena dietro a casa.
Caldendasco si trova a circa dieci chilometri da Piacenza, quindi non molto lontano da qui; da vedere non c'è molto, il paese è piccolo, vi sono alcuni palazzi di una certa antichità, una corte agricola che potrebbe risalire al '500, ampiamente rimaneggiata nel tempo, un castello e una chiesa dei primi del '900 (o almeno gli affreschi all'interno sono riferibili a quella data).
IL castello è databile intorno al XIV° sec, con una torre circolare aggiunta per resistere alla polvere da sparo; non è un piccolo maniero ma, come molti castelli di pianura, si adagia e si allarga sui campi. Presenta tracce del primitivo fossato, è privato, e quindi non si possono vedere quei soffitti lignei e resti di affreschi dei quali parla il cartello all'ingresso. Attualmente pare essere oggetto di lavori di recupero, ma essendo privato non sarà comunque visitabile. Alla struttura originaria si sono sovrapposte, nel tempo, superfettazione che ne rendono difficile la lettura, ma ha il fascino del maniero della bassa.
La chiesa presenta in facciata una interessante Madonna, tra due putti, sulla quale si possono vedere molto bene i resti della pigmentazione originaria.

Aggiornamento: ho scoperto che Calendasco è meta importante della via Francigena in quanto c'è un guado del Trebbia, chiamato "Guado di Sigerico" (da Sigerico di Canterbury che nel X° secolo stilò un elenco di tappe della via Francigena per giungere a Roma), che permette di arrivare a Piacenza. A Calendasco c'è uno xenodoco longobardo, o i resti di esso, e un eremo francescano...ignoro se siano o meno visitabili però.

venerdì 9 luglio 2010

che faccio? rido? mi sparo?...mah...

Ovviamente scrivo per lagnarmi dell'ultima testa della Scheda del Male. Ultima testa, ovviamente, in ordine di apparizione.

Da dove iniziare? Ebbene la scheda va avanti dal 2006, quindi ha alle spalle una lunga storia di problemi nati in itinere, controlli che purtroppo non è stato possibile fare in origine perché, ovviamente, qui si è sempre di corsa e spesso le cose devono essere fatte "al volo", anche quando non è proprio possibile farle in poco tempo.

Della parte catastale se ne occupò ai tempi uno geometra che ci fornì i disegni, con la mappa catastale in formato elettronico, per disegnare gli stati attuali e che poi si occupò dei rilievi sul posto. Ieri ho scoperto, guardando alcuni mappali, che alcune superfici non tornavano e pensavo che la cosa fosse risolvibile in fretta, ma questa testa potrebbe rivelarsi davvero terribile perché ogni singolo mappale, che forma la scheda, risulta essere, misurato sul file, ben più piccolo di quello che compare da visura; alla fine della fola c'è una discrepanza, tra superficie da catasto e superficie da file, di ben mille metri!!! Questa testa mina alle fondamenta tutto il lavoro fatto finora e minaccia di obbligarmi a rifare tutto da capo; tabelle, tavole, documenti...

Questo controllo poteva anche essere fatto prima, ma in genere ci si fida anche del lavoro eseguito dagli altri perché il tempo è sempre poco...da oggi non mi fiderò mai più del lavoro altrui.

Non so ancora se mettermi a ridere, piangere, lanciarmi dalla finestra o che...al momento credo che me ne andrò in libreria :asd:

giovedì 8 luglio 2010

La scheda del male...e chi altri?

So che ormai sto tediando oltre il sopportabile i miei manzoniani lettori con questa vicenda, ma, credetemi, per me è peggio :asd:

Oggi ho messo a posto un paio di valori che avevo scritto male e le tabelle ora tornano, ma mi sono accorto che, palesemente, un mappale, cioè una porzione di terra accatastata, è ricompresa solo in parte nella perimetrazione di Piano; facendo visura, cioè chiedendo al Catasto, viene fuori che la sua superficie concorre in toto a costituire la superficie del Piano, ma non dovrebbe essere così...insomma, occorrerà prendere una decisione in merito e domani sento il Capo cosa dice.

Al momento verrò fagocitato da una carpetta, chiamata "Atti notarili e catasto" con la quale ormai posso considerarmi fidanzato; sarà la ottantesima volta che ne guardo e ne rileggo il contenuto...se va avanti così potrei quasi recitarla a soggetto. Non so quanto possa essere entusiasmante però sentire recitato un atto notarile :asd:

Non voglio neppure dire se ora mi sento o meno più vicino alla conclusione della Scheda, perché, purtroppo, non so predire quanto brutta sarà questa nuova testa che ho descritto (la Scheda è tipo l'Idra di Lerna; devono essere mostri parenti...magari gemelli :asd:) e poi perché tutto questo processo che dura dal 2005 circa, è solo per poter dire al Comune: "carissimo, ti sta bene se nell'intervento ci metto queste case con questa superficie?". Poi inizierà il travaglio dei singoli permessi di costruire, varianti e varianti finali; l'idea mi fa star male...

Magari per l'epoca sarò emigrato in una qualche galassia lontana lontana

mercoledì 7 luglio 2010

Polideuce-guida

Oggi sono andato a fare da guida turistica per un amico australiano, spero di aver fatto un buon lavoro e di non averlo annoiato a morte; di sicuro ha un passo spedito ed io, che col caldo tengo andature da turista allo svacco, quindi lemme lemme, ho dovuto accelerare per tenergli dietro e non perdermelo.
Stasera ho le gambe che gridano vendetta, le caviglie in rivolta, ma per una volta non è colpa del caldo umido e questo mi rassicura :)
Questo fine settimana vado a Gardaland con alcuni amici, la meta non è esattamente il mio genere, ma vado per la compagnia; non so quindi se domenica andrò o meno da qualche parte, purtroppo non faccio Onassis di cognome, per cui, se non si muore di umido, penso che potrei andare a fare un giro in bici e sperimentare la pista ciclabile che collega Fontanabroccola con Scipione Ponte...vedrò...
Qualcosa da vedere ovviamente c'è anche su questo tratto di strada, ma essendo dietro casa, praticamente, ho già visto quello che ha da offrire da un punto di vista "monumentale" (una chiesa con cripta longobarda e il castello di Scipione arroccato sui bricchi).

martedì 6 luglio 2010

Di nuovo la Scheda del Male

In questi giorni sono di nuovo alle prese con la scheda del Male. Il problema principale, al momento, è la mancanza di memoria; dopo marzo di quest'anno non l'ho più presa in mano ed essendo passati alcuni mesi non ricordo più il motivo di determinate scelte...e il Capo è messo allo stesso modo.

Ovviamente abbiamo una scelta operata su un mappale che desta qualche perplessità, ma forse oggi saprò che dovrà fare della sua vita; nel frattempo ho scoperto una cosa bellissima, paragonabile solo alla scopertà dell'acqua calda. riguardo gli oggetti OLE di AutoCad.

Posso importare un foglio elettronico che viene modificato su Excel e le modifiche hanno effetto su quanto importato in AutoCad; dato che ho una tavola con 300 e dispari punti di coordinate, questa scoperta mi è particolarmente utile. Dopo anni che utilizzo AutoCad certe cose dovrei saperle e basta, ma sino ad ora non ne ho mai avuto bisogno e quindi devo aver dimenticato questa informazione. Al momento non ho da segnalare nessuna nuova testa dell'Idra, ma è presto e sono sicuro che ne spunterà una particolarmente brutta.

Inizierò a fare qualcosa di produttivo...

lunedì 5 luglio 2010

Lagnanze estive

L'estate non è mai stata una delle mie stagioni preferite e tendenzialmente ne farei volentieri anche a meno; da sempre è così. Una volta avevano il vago beneficio delle vacanze, anche se poi passavo la maggior parte del tempo forzatamente a lavorare in cantieri vari e a fare i compiti.

Detesto svegliarmi al mattino e trascinare le gambe, pensanti come macigni, per casa. Sono obbligato ad andare a lavorare in bicicletta perché così riduco l'esposizione al sole, evitando l'insolazione, e ho il beneficio di un minimo apporto di aria...seppur calda; le volte che devo andare a piedi mi ci vuole una eternità e arrivo al posto di lavoro in uno stato pietoso; una volta mi sono persino preso una insolazione percorrendo il chilometro e mezzo che separa casa dal posto di lavoro. Il caldo è cagione di continui mal di testa e di irritazioni varie alle pelle che potrei evitare soltanto se vivessi sotto la doccia per 24 ore al giorno. In ultimo vengo sistematicamente divorato da vari insetti che mi prediligono, a volte non c'è zampirone o autan che tenga.

Per tutte le ragioni sopra elencate l'estate continua a non essere la mia stagione preferita; evidentemente sono stato costruito per climi più freddi e, a causa di un senso dell'umorismo un po' sadico, mollato nell'area più umida d'Italia. D'altronde poteva essere peggio e avrei potuto trovarmi in Giappone :asd:

Mi fa male la testa e quindi mi lagno...

domenica 4 luglio 2010

Sala baganza





La qualità dell'ultima foto è davvero pessima; ma l'ho fatta male :asd:.
La rocca di Sala Baganza non è sempre stata a forma di parallelepipedo come la si vede ora; una volta era un normale castello a pianta quadrilatera, con torri agli angoli; più volte rimaneggiato nei secoli, dai Sanvitale, la famiglia che la costruì, e poi dai Farnese, dopo che questi ultimi fecero piazza pulita dei vari nobili locali; ma un giorno arrivarono le truppe Napoleoniche e il residente francese pensò bene che fosse cosa giusta buttare giù metà della Rocca, così quello che ora vediamo è ciò che gli scherani di Napoleone, bontà loro, hanno deciso di lasciarci.
La Rocca ha subito molti danneggiamenti dovuti al terremoto del 2008, ma la parte di proprietà del Comune è interamente visitabile, in modo libero, cioè senza guida, dietro pagamento di una modesta quota; il personale della Rocca è stato molto carino e gentile.
La parte non visitabile attualmente è quella settecentesca, più di impatto, poiché è privata e i restauro vanno un po' a rilento, inoltre una parte della Rocca, sempre privata, pare essere, dall'esterno almeno, un po' fatiscente con vetri rotti, infissi in pessime condizioni e via dicendo.
Il Comune ha fatto, invece, un ottimo lavoro nella parte di Rocca di sua competenza. All'interno è possibile vedere delle grottesche, alcune delle quali del Baglione, che ha operato anche a S.Secondo; c'è un bellissimo loggiato con eleganti colonne e decorazioni, e si può vedere da una posizione privilegiata, un loggiato laterale, la Chiesa attaccata alla Rocca.
Alla base della Rocca c'è un parco, che il Comune di recente ha piantumato, che promette di divenire molto bello e accogliente, ma soprattutto ombroso, quando le piante saranno cresciute.
Merita di essere vista.

Come dimenticarmi di Donella? Donella Rossi fu figlia di quel Pier Maria Rossi che edificò Torrechiara, Roccabianca, San Secondo, Sissa e via discorrendo; sposò Gilberto San Vitale e insieme, dopo aver ottenuto licenza da Galeazzo Maria Sforza, costruirono la rocca sulla rovine di un diruto castello preesistente. Le mutate alleanze politiche portarono le armate dei Rossi ad assediare Sala Baganza e la resistenza del castello fu organizzata da Donella, essendo il marito tra le truppe del Moro impegnato a battagliare con la Serenissima, che sbaragliò il nemico; padre e figlia camparono però pochi anni dopo questo episodio. E' una storia tragica, che diviene ancora più tragica quando i San Vitale vengono coinvolti nella congiura contro Ranuccio Farnese, uno con pochi venerdì all'appello (quello della Bema per intenderci), ed è un peccato che si trovi poco materiale sulla vita di Donella Rossi.

Ravarano




E' una frazione di Calestano ed è diviso in due parti; Ravarano e Ravarano Castello. IL Castello è molto antico, lo si deduce dalla sua struttura architettonica, c'è un mastio centrale, a pianta quadrata, l'assenza di merlature, quindi nessun riferimento a Guelfi o Ghibellini, e non possiede torri rotonde; è anche privato e vedibile solo dalla valle. Venne edificato presumibilmente intorno al mille, dipendeva dal Comune di Parma, sul Baganza per difendere il passaggio alla Lunigiana; nel XIII° secolo venne venduto ai Pallavicino e poi passò di mano varie volte. Il borgo ai piedi del castello è piccolo e splendidamente restaurato dagli abitanti; purtroppo non è leggibile, se non dalla facciata, la chiesa del paese, usata come deposito da quel che ho visto. Dalla strada del castello si dirama, andando verso il monte, una carraia attraverso la quale si accede ai famosi "Salti del Diavolo"; formazioni rocciose davvero interessanti, ma non sapendo quanto lontano fossero dalla strada, ed essendo il caldo possente, ho deciso di rimandare la visione del Salti a un periodo più fresco dell'anno

San VItale Baganza





Il paese è di origine medioevale ed è molto caratteristico, conserva un maniero quattrocentesco, leggibile in una porzione di muro e nella merlatura di una delle torri, che il terremoto del 2008 ha gravemente danneggiato, nel quale è possibile ammirare una pregevole finestra, una bifora, decorata con torrecotte. Su una delle pareti del maniero è visibile una Madonna, forse del sei o settecento; altro dipinto a soggetto religioso si trova su un arco all'ingresso del paese e mi pare possa essere coevo della Modonna del castello.
La chiesa è stata completamente rifatta alla fine dell'ottocento perché un terremoto ha raso al suolo l'originaria pieve romanica, della quale resta solo la torre campanaria; la punta della torre è invece ottocentesca perché un fulmina ha eliminato quella originaria

Sant'Antonio Abate - Parma





In tutti gli anni che ho frequentato Parma, e sono parecchi visto che ho iniziato con le scuole superiori molto tempo fa, non ho mai visto questa Chiesa, posta su via Repubblica, aperta. L'esterno della Chiesa non è particolarmente eclatante, ma l'interno è sfacciatamente barocco; ciò che colpisce non sono le usuali decorazioni secentesche, ma l'artificio utilizzato nelle volte che simulano un cielo azzurro nel quale sono dipinti pregevoli affreschi visibili solo centrando l'opportuna, ornata, finestra prospettica che fora la volta; l'effetto è veramente mozzafiato e poterla vedere senza le luminarie accese, per esigenze liturgiche, l'hanno resa ancora più suggestiva.
Stupore

giovedì 1 luglio 2010

Facezie

Altro: ho rimasto solo con dell'acqua...


Altro: di solito glielo alzano di sopra?

Io:...ehm...si, grazie, di norma ce la portano di sopra la posta; grazie, molto gentile

Al telefono:

Altro: pronto? Salve! Sono Tommaso?

Io:...ehm...si???

vabbè...torno alle mie scartoffie