giovedì 14 ottobre 2010

Persuasione e libri

Ho in bella mostra che attendono di essere visti, anche se più di "bella mostra" si dovrebbe parlare di "posizionamento statico" e quindi di possibile vocazione all'essere dimenticati, una serie di "period drama" della BBC.

Uno di questi è "Persuasion"; un adattamento, di un'ora e mezza (quindi qualcuno, da qualche parte, ancora produce film per la TV di durata accettabile e inferiore all'eternità), dell'omonimo romanzo di Jane Austen. L'ho visto ieri sera e mi è proprio piaciuto; l'ho trovato ben diretto e ben recitato. La regia è un po' troppo furbetta per i miei gusti, nel senso che utilizza alcuni artifici per enfatizzare la vena romantica; peccati veniali a parte, perché di questo si tratta, mi è proprio piaciuto. Tra l'altro sono convinto di aver già visto il protagonista maschile da qualche parte, beata memoria, e vedere "Giles" recitare a fianco della "Regina Borg" ha il suo perché :asd:

Il protagonista maschile l'avevo visto in "Cambridge spies" altra bella serie della BBC; potenza di IMDB

Ieri sera ho anche iniziato a leggere il romanzo dal quale è tratto. Mi piace la Austen, per me ricade nella stessa nicchia di Forster e ogni tanto sento il richiamo di qualche romanzo romantico ben scritto; l'800 fa compagnia anche a me e ogni tanto ricado nella figura da protagonista di feuilleton...tenda compresa :asd:

So di avere almeno altri due libri a mano, ma "bisanzio nella sua letteratura" lo leggo con parsimonia e "la lingua rubata" è un bel romanzo, ma giunto a metà del libro non mi ha ancora preso. "La lingua rubata", cambiamo argomento che fa bene e apporta vitamine :asd:, è un bel romanzo, ma soffre di paragone; nella quarta di copertina lo paragonano a "il nome della rosa". Di tutti i libri letti sinora che hanno avuto la medesima pietra di paragone, e per fortuna sono stati pochi, nessuno è stato mai in grado di eguagliare "Il Nome", neppure i romanzi successivi di Eco sono belli quanto le avventure di Guglielmo di Bascavilla.

"il nome" è stato un caso felice. "La lingua rubata" stenta a decollare e al momento è un resoconto di viaggio con un po' di furti di reliquie, un paio di cadaveri sparsi nel mediterraneo, una storia che li lega ma che al momento non traspare e manca, completamente, un detective che indaghi e metta insieme i pezzi coinvolgendo il lettore nel meccanismo di indagine; per ora mi piace ed è ben scritto, ma non mi sta coinvolgendo.

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