giovedì 24 febbraio 2011

Pensione

Stamane, venendo a lavorare, ho incontrato una ragazza...bhè... avrà, credo, quindici anni più di me e quindi non so quanto la definizione sia appropriata, ma va bene uguale, che è da poco andata in pensione. Ha avuto l'opportunità di andarci e l'ha fatto.
Questa notizia mi ha fatto pensare alla mia pensione e non so se mettermi a ridere o a piangere; fosse per me lavorerei sino all'ultimo, anche perché il lavoro nobilita e sono fermamente convinto di questo, è anche vero, però, che uno i contributi li paga per qualcosa e, nel mio caso, li pago per potermi ritirare un giorno in lettura e spendere il mio tempo andando in visita da qualche parte...
Una pensione tranquilla insomma; poi ho pensato alle reali possibilità e mi sono venute in mentre tre opzioni:

1) quando finalmente avrò 35 anni di contributi, l'INPS mi scriverà una bella lettera che riporta l'immagine di un tizio, a caso, che se la ride di gusto e una scritta "si arrangi" a fondo pagina.

2) potrò, a stento, avere una pensione minima con la quale tirerò a campare e ringraziando me stesso per avere preso in gioventù tanti libri in modo da non privarmi del piacere della lettura; anche se, probabilmente, potrò leggere solo avvalendomi della luce solare.
D'altronde la Yourcenar lo diceva che costruire biblioteche è come costruire granai in previsione della carestia.

3) l'età pensionabile sarà estesa, in modo variabile, sino alla dipartita del contribuente con una tassa, a carico degli eredi, qualora quest'ultimo abbia avuto la pessima idea di tirare il calzino prima dei 40/50 anni di contributi.
Visto che c'è già una tassa di sopravvivenza, perché non estenderla in modo creativo.

Questa della tassa di sopravvivenza non la sapevo, poi i miei mi hanno spiegato quanto segue: quando mio nonno morì i suoi figli presero un forno sia per mio nonno che per mia nonna. Mia nonna campò ancora tre o quattro anni dopo la dipartita di mio nonno e, onestamente, a ma avrebbe fatto piacere se fosse rimasta almeno sino al secondo avvento, ma lo Stato ha pensato che fosse davvero di cattivo gusto da parte di mia nonna campare così tanto e così i suoi figli dovettero pagare una tassa per quei tre o quattro anni che mia nonna non usò il forno.

1 commento:

Giuda ha detto...

Pillola di cianuro e passa la paura. Asd! Poi, invece della cremazione - uno spreco economico - conversione in utile fertilizzante. Come cantava Spagna tot plastiche fa, è il Cerchio della Vita! LOL