martedì 1 marzo 2011

Pistacchi

Come si può indovinare dal titolo anche questo post può concorrere al prestigiosissimo premio "Post inutile dell'anno".
Tra le varie mie dipendenze, nelle quali annovero, ormai, anche Bisanzio data la forma acuta e cronica nella quale ho contratto la bizantinite, figura anche la dipendenza da pistacchio.
Nel corso degli anni ne ho assaggiati diversi provenienti da zone diverse del pianeta ed ora posso stilare una classifica:

3) Quelli provenienti dall'Iran: sanno di poco, in genere arrivano affogati nel sale e hanno colorini sbiaditi; verdini decisamente gialli e il sapore, come già detto, una volta che si è riusciti a eliminare l'eccesso di sale, è vago e appena accennato. Come ulteriore malus il paese dal quale provengono è guidato da chi è guidato ed essendo che, come consumatore di pistacchi, l'unica forma di protesta che posso attuare consiste nel non comprare pistacchi iraniani a questo mi attengo.

2) Quelli della California. Nella variante senza sale sanno di pistacchio, anche se il sapore non è troppo accentuato, e il colore è un verde chiaro tendente allo scuro. Contrariamente ai pompelmi gialli californiani, che sono incredibilmente dolci e acquosi se paragonati a quelli di Israele o ciprioti, anche se non ho mai mangiato pompelmi siculi ché da noi non arrivano... non so come mai, i pistacchi della California sono buoni.

1) Quelli di Bronte. Non è per campanilismo, ma i pistacchi di Bronte sono buonissimi. Il verde è bello carico e acceso e il sapore è marcato, tant'è che se dei pistacchi della California posso mangiarne anche un paio d'etti di seguito, i pistacchi di Bronte, per il loro sapore, vanno assaporati. Ideali anche per i dolci, sono buonissimi senza sale, non ne hanno bisogno perché sono ben saporiti da soli. Non è facile trovarli qui in pianura padana e quindi li mando a prendere, quando posso e ne sento la necessità, dalla Sicilia. La pasta di mandorle al pistacchio di Bronte è poi qualcosa di divino; la prendo sempre quando, durante le fiere alimentari, ce ne portano dalla Sicilia.

A margine aggiungo che stasera mi è bastato un bicchiere di Ortrugo per sentire la testa lieve e che, onestamente, preferirei avere il Parlamento invaso dai topi piuttosto che mal frequentato...

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