domenica 27 marzo 2011

Viva Verdi!!!... e altro

Roncole Verdi
La casa natale di Giuseppe Verdi; si tratta, oggi, di un museo aperto al pubblico
Affreschi della cupola di una delle campate di una navata laterale della chiesa di San Michele Arcangelo
Affresco nella parte conclusiva di una navata laterale della chiesa di San Michele Arcangelo
Interno della chiesa di San Michele Arcangelo

Roncole Verdi è un paesino, di circa 600 anime, che si trova nel territorio comunale di Busseto. E' celebre per aver dato i natali a Giuseppe Verdi e visto che siamo in tema di festeggiamenti per il 150° anniversario della nascita dell'Italia come nazione, ho pensato di recarmi in visita a un paio di paesi, nel bussetano, che devono principalmente a Verdi la loro fama.
Roncole ha da offrire il museo allestito nella casa del Maestro, una mostra, permanente, antologica sulle opere di Giovanni Guareschi e una bellissima chiesa secentesca.
L'esterno della Chiesa di San Michele Arcangelo è molto semplice, quasi austero nella sua completa mancanza di elementi decorativi, ma l'interno cela bellissimi affreschi del cinque/seicento, una bella tela raffigurante una Madonna e un dipinto su tela, chiamato "Calvario" posto dietro l'altare. Solo la chiesa merita la visita. Da Roncole si dipanano diversi sentieri ciclabili, o percorribili a piedi, che la collegano, attraverso le strade strette della Bassa con le loro improvvise svolte a gomito, ai centri di Soragna e Busseto.

Santuario della Madonna dei Prati
il santuario visto dalla strada che collega il piccolo centro a Roncole Verdi
l'immagine della Madonna dei Prati
Lo strumento dove Verdi apprese i rudimenti della musica

Il santuario dista pochissimi chilometri da Roncole Verdi. Sin dal 1600 si venerava in questi luoghi l'effigie della Madonna dei Prati di Busseto e, intorno al 1690, venne costruito un bel santuario. L'interno, malgrado le imponenti cornici barocche dei quadri, risulta molto semplice. Per visitarlo bisogna suonare al custode, un signore molto gentile, che apre il santuario per renderlo accessibile alla visita. In santuario sono custodite, oltre all'effigie della Madonna dei Prati, due belle tele incorniciati da importanti cornici barocche realizzate in legno dorato. All'esterno il santuario risulta spoglio, realizzato in mattone faccia a vista, e in alcuni punti pare mancante di volute barocche che un tempo, forse, esistevano.
Il santuario è stato colpito nel XIX° da un fulmine che causò sei morti e la distruzione di vari oggetti; il santuario ha un suo sito che vi invito ad andare a vedere.
Il posto merita una sosta.


Questi qui non c'entrano nulla con la gita odierna, è che ho sviluppato, nel tempo, una dipendenza da questa roba. Non ne conosco con esattezza il nome, da noi arrivano col nome di "cracker giapponesi"; sono fatti con della farina di riso, alghe, arachidi, semi di sesamo e altro. Una volta, circa vent'anni fa ormai, li compravo da una erboristeria del mio paese, sotto i portici, che li teneva sfusi in un grande vaso di vetro. Per un bel po' di tempo non li vidi più in circolazione, ma di recente li distribuiscono in uno dei supermercati del mio paese e, quando posso, vado sempre a prenderne... a me son sempre piaciuti.

2 commenti:

Regina dei Tucani ha detto...

Io qui ho preso la dritta per le alghe pressate. Si sbriciolano in bocca e si tro0vano da Trader's Joe come snack. I crackers della foto li trovo anche qui, ma non li ho mai provati...devo?:))

Polideuce ha detto...

Alcuni sono un po' piccanti, altri sanno di salsa di soia; hanno forme e sapori diversi.
Se non li vendono in confezioni da un chilo e mezzo, ti consiglio di provarli una volta; poi mi dirai se ti sono piaciuti :)