lunedì 30 maggio 2011

Cuor di Leone

Devo aver scritto almeno un paio di volte del mio rapporto coi cani. Una volta, quando ero piccino, ne avevo una gran paura, adesso mi lasciano un po' perplesso ma tendo a trattarli con cautela e non mi terrorizzano più.
La premessa è necessaria.
Oggi sono andato a prendere un paio di misure in una casa di campagna nella quale v'era andato, tempo fa, anche Vento a fare un rilievo.
All'epoca era tornato con racconti raccapriccianti sul cane colà residente.
Dovete sapere che Vento aveva, e ha ancora, un pastore tedesco che, a mio modesto avviso, è privo, per colpa dei padroni, di alcune rotelle; è un cane molto aggressivo... d'altronde quei geni dei suoi padroni lo lasciano praticamente sempre da solo.
Mi immaginavo che il cane che abitava questa casa in campagna fosse quindi una specie di incrocio tra una arpia, magari Podarge che già ha partorito Xanto e Balio, e Cerbero.
Sono andato con una mia collega, siamo scesi dall'auto e abbiamo iniziato a prendere le misure poi, scodinzolando e con le orecchie basse, si avvicinato questo cane; ci ha annusato, ha scodinzolato un bel po', ci ha fatto un po' compagnia e poi se ne è andata per i fatti suoi...
A questo punto i casi sono due:
1) i proprietari hanno cambiato cane, ma non mi pare perché la bestia in questione, per quanto in zampa, non era giovanissima;
2)Vento tende ad aver paura della sua ombra... e dato che alla sua venerabile età ha paura del buio propendo per la seconda.
Dio solo sa quanti traumi ha subito il povero Vento.

3 commenti:

Mauro ha detto...

Forse il suo essere Vento ha una ragione, un'origine profonda che non sospettiamo

Polideuce ha detto...

Infatti adesso che non devo più averci a che fare, non me la sento di essere troppo duro con lui...

Mauro ha detto...

No! Ma te lo sei levato dai fenicotteri? Gaudio