martedì 20 settembre 2011

Felicità

"io ti salverò!"
No; grazie... mi salvo da solo.
Almeno una, o due volte, nella vita si incontra una Candy personale pronta, non ostante un corollario di sfighe personali da esposizione, a salvarci da noi stessi e non ostante noi stessi.
Devo dire che la situazione ha i suoi lati positivi, dato che ho fatto l'assistito per un certo periodo della mia esistenza, se la crocerossina in questione bada più a fornire stimoli e spunti di riflessione piuttosto che a proteggerti dal mondo; ma il problema è che, con il tempo, la situazione si incancrenisce sempre di più e si crea una sorta di dipendenza, per cui ti sembra sempre di camminare con le stampelle, di non riuscire a funzionare in modo autonomo.
Un bel giorno ci si sveglia, anche se ad alcuni serve più tempo di altri e taluni non si svegliano proprio, si scopre che si cammina benissimo senza stampelle e quando cerchi di aiutare la crocerossina, che oggettivamente è messa peggio di te, scopri che non ha alcuna intenzione di cambiare perché i suoi problemi sono troppo grandi per essere affrontati; ovviamente è una balla colossale, ma si vede che il dire: "ah! claudico e perdo i pezzi per strada, ma io ti salverò non ostante tutto", fa molto eroe da melodramma.
Per queste persone, affette da Sindrome della Crocerossina, la propria felicità non è un obbiettivo importante.
Si ritiene che la felicità sia la cosa più importante, ma per come ci comportiamo pare che non sia poi una cosa così indispensabile.
Per non stare soli siamo capaci di circondarci della peggior genìa di persone, moleste, infantili, egocentriche; ci lanciamo in missioni di soccorso di persone che non hanno alcuna intenzione di essere salvate, riuscendo spesso a peggiorare la situazione iniziale e soffocando quei pochi cambiamenti positivi che la persona in questione ha messo in atto autonomamente; iniziamo relazioni con persone alle quali siamo abituati perché l'abitudine è confortevole, anche se il partner in questione ha bisogno, urgente, di vedere uno bravo; per avere un po' di compassione e attenzione siamo anche capaci di incolparci delle peggio cose, dallo sterminio degli ebrei e degli armeni, sino al buco nell'ozono e all'esplosione del Sole, perché esploderà prima o poi... siamo, insomma, capaci di renderci la vita un inferno e continuare a raccontarci, credendoci, quanto siamo felici.
Siamo anche capaci però di stare male per anni e non fare nulla per cambiare perché cambiare ci fa più paura che stare male e così facendo buttiamo tempo prezioso dalla finestra attendo che le cose migliorino da sole, anche se sappiamo benissimo che le cose da sole si incancreniscono.
Siamo maestri nel complicarci inutilmente l'esistenza.

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