mercoledì 11 luglio 2012

Letture

Un altro post sulle mie letture.
Ieri sono andato in ospedale, non per me, godo di ottima salute, almeno... ch'io sappia, e durante la lunga attesa, ammissione alla sala operatoria e licenza di andare, durata ben sei ore e mezza, ho potuto finire un libro e iniziarne un altro che ho ultimato oggi in corriera.
Per fortuna avevo da leggere, altrimenti mi sarebbero apparsi tutti Santi del Paradiso, gli Déi dell'Olimpo, l'Enneade egizia e altre entità ctonie e celesti a piacere.
Il libro ultimato è "A God who Hates" di Wafa Sultan. Si tratta di una buona lettura, certamente di parte, come è giusto che siano i volumi in parte autobiografici, ma che affronta con serietà e partecipazione, dato l'argomento, la condizione femminile nell'islam.
Oggi ho ultimato "Nazis mages must die" un agile saggio di Alessandro Girola che affronta, in una sessantina di pagine, dieci casi di esperimenti nazisti decisamente poco noti. E' stata una lettura piacevole, anche i due saggi alla fine del volume sono piacevoli da leggere, che è stata ultimata nella tratta di corriera tra Parma e il mio paesello.
Ulteriore pregio del volume è il prezzo decisamente contenuto; è stato un buon acquisto e una buona lettura.
Ho anche deciso, giusto qualche minuto fa, di abbandonare al suo destino, ovvero di finire in biblioteca, se non mi verrà l'ispirazione, tra qualche anno, di riprenderlo in mano, il libro "arte e filosofia".
Il titolo e la quarta di copertina mi avevano coinvolto e catturato, poi ho iniziato a leggerlo e l'ho abbandonato a pagina 80.
Raramente abbandono un libro, in genere, per quanto schifo possano farmi, tento di finire sempre i libri che inizio, ma questo è partito subito male con l'uso della punteggiatura.
Il punto è la fine di un periodo; termina un ragionamento, o parte di esso, in modo che, al seguente capoverso, si posso procedere innanzi e compiere un passo successivo nell'esposizione di un concetto.
La "e" è una congiunzione; serve a collegare più concetti fra loro.
L'autore di questo volume adora, sino alla sfinimento, iniziare i periodi con la "e", ed è questa, per me come lettore, una cosa detestabile.
Il pensiero continua a incespicare nei punti e devi tornare indietro a rileggere per capire cosa voglia dire, dato che spesso la "e" funge da collegamento per vari incisi inseriti in una frase più complessa.
L'altro difetto, sopra al quale sarei anche passato sopra volentieri, data la natura di "compendio" del volume, è che in ottanta pagine ottanta, l'autore arriva bello fiorone al sedicesimo secolo; ma il volume non si intitola "arte e filosofia"? e l'arte greca, romana, medioevale, rinascimentale? la buttiamo dalla finestra per arrivare il prima possibile all'evo moderno? Va bene il compendio, ma anche la sintesi deve avere dei limiti, specie quando usa in modo così, diciamo, pittoresco i punti.
Devo ancora capire perché il punto e virgola dia così tanti problemi; io lo adoro e sono anche sicuro di usarlo a sproposito.
Al momento, sto per aggiornare anobii, sto leggendo:
"dalla montagna sacra" di William Darlymple; un viaggio in quello che fu l'Impero Romano d'Oriente sulle orme di Giovanni Mosco
"Byzantine Churches in Constantinople" di Alexander Van Millingen; un elenco, comprensivo di caratteristiche, delle chiese della Regina delle Città.
Ovviamente sto proseguendo con il libro su Marx; tre è, in genere, il numero minimo di libri che ho, di frequente, in corso di lettura.

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