martedì 16 ottobre 2012

Un giorno ordinario

"Di venere e di marte non si arriva e non si parte" e dove abbiano sentito la variante con "non ci si sposa" non ne ho idea, fatto sta che a Marte e a Venere non piacciano gli arrivi e partenze; non mi pareva che abbiano mai lavorato in un albergo o in un campeggio, ma è evidente che sia martedì che venerdì sono cosiderati giorni infausti per i viaggi.
Il mio primo giorno di lavoro qui a Parma, è stato un martedì di febbraio e mi è morta la batteria; non sono superstizioso, ma a certe cose faccio caso... per poi dimenticarmene rapidamente.
Oggi sono rientrato in studio e ho fatto la seguente scoperta: qualcuno ha aperto una mia bottiglia d'acqua.
Potrei benissimo essere stato io, ma la bottiglia era sulla scrivania e, in genere, quando esco lascio la scrivania sempre in ordine; il livello di acqua è inferiore a quella integra rimasta.
Qui qualcuno ha bevuto a mie spese e manco me l'ha chiesto.
Non ne farò un dramma esistenziale, ma scoprirlo mi ha mal disposto.
A seguire è arrivato un ingegnere che aveva bisogno di alcuni documenti; mentre telefonavo alla mia collega per avere lumi, dato che ieri io non c'ero, questo ha continuato, imperterrito, a parlarmi nell'orecchio; a costo di risultare scortese ho dovuto fargli cenno, bruscamente con una mano, di chiudere quella ciabatta.
Verso mezzogiorno suona il telefono e l'impiegato di banca, all'altro capo della linea, senza presentarsi, mi chiede con chi volevo parlare;
io:"Guardi che mi ha chiamato lei"...e questo sbatte giù il telefono.
Non ostante tutto, ora mi sento anche tollerante nei confronti della specie umana; in fondo è già martedì e quindi questa è settimana corta.

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