lunedì 12 novembre 2012

Un processo lungo e noioso

Davvero; a volte disegnare e dare una mano di colore, può essere un processo per niente simpatico.
Avevo già scritto da qualche parte che l'avere un talento, come il mio, limitato non è un impedimento alla partecipazione al processo creativo; bisogna poi essere obiettivi e valutare il frutto delle nostre fatiche evitando di rifilarli ad amici e parenti.
Difficilmente, anche se produciamo la schifezza incommensurabile dell'anno, ci diranno:"complimenti; è proprio un bello schifo".
Cercheranno, bontà loro, di indorarci la pillola con mirabili arrampicate sugli specchi:"i colori sono bene abbinati", "è molto luminoso"... se vi dicono:"si abbina benissimo con la lettiera del gatto" si meritano un applauso per l'inventiva.
Sta a noi che produciamo "cose" renderci conto della qualità delle stesse; voglio dire le opere di Michelangelo, Giorgione, Tiziano, le ho viste quindi SO com'è fatto qualcosa di bello, qualcosa di meno bello e qualcosa di, francamente, impresentabile.
Gli amici ci vogliono bene e quindi non ci diranno mai che non sappiamo tenere in mano una matita se a noi fa piacere disegnare come se non ci fosse un domani e i parenti... bhè... la mamma è sempre la mamma e il babbo, spesso e volentieri, preferisce tacere.
Del partner non parlo neppure; sono tali i ricatti e giochi diplomatici che è possibile fare in una coppia, che il giudizio del partner tiene conto di tutto tranne che della valenza artistica del nostro operato.
Produrre qualcosa è però un processo lungo, ovviamente parlo di quanto accade a me.
Per quanto mi riguarda ci sono tre fasi di durata ineguale.

Prima fase: E' tutto nuovo
All'inizio sono anche allegro; mi stupisco per una cosa qualunque, dalla forma di una nuvola, al colore di una lampadina, ai disegni creati da una muffa e via discorrendo...
E' la parte più bella perché ti pare tutto nuovo, tutto bello; ragnatele e cumuli di immondizia varia compresi.
Ci sente leggeri, non ostante i chili in di più, e pare di camminare a qualche metro da terra.
Ah! è una fase meravigliosa la cui durata è variabilissima; a volte basta un niente, anche un pensiero scappato dal recinto, per frantumarla e passare alla fase successiva.
Peccato perché è veramente un periodo bellissimo.


Seconda fase: La tenda di broccato
In questa fase mi immalinconisco facile, penso alla transitorietà dell'esistere, memento mori, qui una volta era tutta campagna, ah! quand'ero giovane saltavo i fossi per il lungo e via di seguito.
Questa fase tende a durare da qualche giorno a qualche mese, nei casi veramente gravi, anche qualche anno.
Mentre sono intento a deprimermi, così, gratuitamente e immotivatamente, capita di vedere alcune immagini; una figura, un barlume di composizione, un concetto da rappresentare... quando questo accade vuol dire che la fase "tenda di broccato" sta dando i suoi frutti e che in un tempo indefinito, tra la settimane e qualche mese, si passerà all'ultima fase.
La fase tenda di broccato è devastante; intanto perché non è facile uscirne, insomma i pensieri tristi fanno come le ciliegie e si rincorrono giocando a rimpiattino, poi c'è la battaglia con l'ironia e il sarcasmo:"che due... di nuovo. E anche stavolta non sto pensando niente di originale per deprimermi. Che barba che noia".
Ho anche la tendenza a divenire poco socievole e con la tendenza alla risposta tagliente.
Questa fase può durare da qualche settimana a qualche mese; ne ho avuta una che è durata una decina d'anni... ero un fiore, uno spettacolo d'uomo; davvero.... roba che mi sarei asfaltato da solo con la mietitrebbia.

Terza fase: L'apparizione
Mentre sto bevendo il mio brodo di verdura, o sono intento alle mie funzioni fisiologiche, o sotto la doccia, al volante, insomma in una qualunque situazione a caso e sto contemplando la rovina del Cosmo, la vittoria definitiva, globale e totale dell'Entropia; proprio mentre sono lì a fare i conti, per l'ennesima volta, con le peggio cose, che per altro sono già state pensate e valutate, e quindi mi critico perché in fondo è sempre la solita solfa, ecco che, come una teofania, mi appare la Creatura in tutto il suo splendore.
Fisso l'idea su un fogliaccio basta che sia e poi la realizzo.
Durata della fase: pochi secondi.

Alla fine la creatura sarà comunque meravigliosa, perché si sa che per la mamma qualunque sgorbietto figlio suo è bellissimo... con i disegni però, scelgo quali mostrare in giro e quali è meglio non fare uscire da casa; alcuni son tanto carucci, ma non proprio nati benissimo e a volte proprio inguardabili.
L'importante è tenere a mente che il talento è poco, gli esiti variabili e non c'è motivo per mettere in imbarazzo gli amici, a meno che non sia espressamente richiesto, con il dono di una creatura.



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