mercoledì 23 gennaio 2013

Autori

Nell'empireo, là appena dopo le stesse fisse, delle mie letture, sta una trimurti di autori che, tra tutti preferisco in massimo grado, ovvero: Maria Bellonci, Edward Morgan Forster, Jane Austen.
Questi sono gli autori che leggo sempre con grande piacere, ai quali sovente ritorno e che rileggo ciclicamente.
Tutti e tre, si noterà, vantano una produzione libresca esile, persino timida, per motivi diversi, ma, a mio avviso, meritevole di letture e riletture.
Così, di recente, mi sono trovato per le mani "Persuasione" e appena iniziato ho potuto metterlo giù solo a lettura completata.
Centellino i pochi libri di questi autori come se fossero vino pregiato e se della Bellonci ho ormai letto tutto quello che sono riuscito a trovare, comprese pubblicazioni reperibili nel mantovano, della Austen conservo, ancora da leggere, "Emma" e "Mansfield Park", avendo già letto le lettere, "Sanditon", "Lady Susan" e buona parte di quello che ho reperito pubblicato di suo.
Ultimo libro di Forster che ancora devo leggere, "Maurice", attende paziente sulla sua mensola, bene in vista della libreria; so che esiste anche un volume intitolato "Monteriano", ma non è di facile reperibilità... almeno qui in Italia.
...e con l'Eneide?
bhè... non me ne voglia Virgilio, ma si tratta di una fanzine; leggibile e godibile, ma sempre di fanzine trattasi. Sono giunto al settimo libro, ben oltre la metà dunque e posso dire che:
- Creusa si perde in modo del tutto gratuito; manco fosse Ryoga (per citare un'amica). Un momento è attaccata ai calcagni di Anchise e l'attimo dopo si perde... così; brutte esigenze di trama che impongono l'eliminazione della moglie superflua.
- riutilizza la tecnica di Omero di ripetere pedissequamente parti già narrate, espediente che serve ad allungare il brodo e a tirare su la pagnotta intrattenendo l'uditorio, senza contare che può servire anche come "riassunto delle puntate precedenti";
-Attaccano le Arpie con le armi, almeno due o tre volte e poi si stupiscono se queste li maledicono e poi pregano gli Déi di stornare da loro quanto invocato dalle Arpie; ma pensarci prima? pranzare da un'altra parte?
- Didone si suicida per sport; davvero... non ha alcun motivo per farlo, anche le motivazioni adottate sono esili; è un atto gratuito. Va bene il volere degli Dèi, ma nei poemi omerici gli atti sono sempre verosimili; gli eventi piegano per assecondare il volere degli Dèi e rendere la scelta dei personaggi verosimile. Didone si suicida per ripicca: "mi lasci perché gli Déi ti impongono di raggiungere Esperia? embé... e io ti maledico e mi suicido; tié".
- Enea, anzi il pio Enea, trova uno dei compagni di Odisseo nell'isola dei Ciclopi, nella quale si ferma giusto per trarre in salvo il povero disgraziato. Mi è proprio parso di vedere Virgilio colpito dalla scena omerica dei Ciclopi e dispiaciuto per la fine dei compagni di Odisseo; così ne ha salvato almeno uno...un espediente classico da fanzine. Tra l'altro il poveraccio non doveva essere da molto sull'isola in questione; qualcosa nella cronologia non funziona.
- Virgilio è più misogino di Omero
- nell'Eneide scorrono più lacrime che nell'Odissea; o almeno a me pare.
- le donne troiane danno fuoco alle navi senza motivo. Vengono ingannate da Iris, spedita alla bisogna da Era, che si muta in una di loro e le convince a dare fuoco alle navi e obbligare, così, i troiani a fermarsi. Iris viene smascherata da un'amica della donna in questione che giaceva malata, inferma non ricordo bene, da qualche parte, quindi pure gli Déi non sono in formissima, ma pur svelando l'inganno, pur sapendo che Giunone è contraria alla missione di Enea che gli ha affidato Giove, pur sapendo che Iris è la messaggera di Giunone, un po' di mitologia la conosceranno anche loro..., queste danno fuoco alle navi e poi scappano.
-dopo aver raso al suolo Ilio, disperso le sue genti e causato un bel po' di danni accessori, Era ce l'ha ancora con i troiani perché Paride ha assegnato la mela di Eris a Afrodite. Persino Poseidone, che pure aveva motivi più solidi per avercela con Ilio, si ritiene più che soddisfatto dalla distruzione della città di Priamo, ma Era ce l'ha ancora con dardani per la mela; ma Afrodite è la dea dell'amore, della bellezza... insomma non ha perso contro una delle Graie o delle Erinni.
-mi sfugge un po' il tragitto che sta compiendo la flotta di Enea; per un po' mi è parso che facesse avanti e indietro per lo stesso tratto di mare.
Si legge molto bene e senza problemi, ma Omero è meglio.

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