domenica 14 aprile 2013

Niente lagna

Oggi è domenica, come da tradizione l'umore è il solito, anche se appena un po' migliore del solito, ma, audite audite, non scriverò la solita lagna.
Un po' perché a lungo andare stanca persino scrivere le solite cose e un po' perché proprio non ne ho voglia; una lagna è per sempre, ma ogni tanto cambiamo.
Oh... se poi avete nostalgia del solito post domenicale, basta cercare nel blog, oppure recitarvela da soli; tanto è sempre la solita roba.
Stamane ho sistemato il balcone e preparato i vasi per la prossima piantumazione di qualche pianta di pomodoro.
Vorrei mettere anche della lattuga, ma prima devo prendere un vaso un po' grande dove metterla e devo trovare un vaso, secchio o altro recipiente cavo non infiammabile, per dare fuoco a un po' di sterpaglie che languono sul mio balcone da un po'; poi userò la cenere come concime.
Come tutti gli anni la camomilla è spuntata nei vasi e ho di recente preso un vaso di violette da tenere fuori, che devo ricordarmi di innaffiare tutti i giorni dato l'inizio del caldo, e pensavo di prendere anche qualche altra pianta; devo solo decidere quale... magari delle camelie, si vedrà.
Ho anche trovato un vaso bianco in casa, che potrei riempire con dei fiori finti; lo so... i fiori finti non sono come delle piante vere, ma in casa mia le piante faticano a sopravvivere se non sono piante grasse o rose di Gerico.
Sul balcone, invece, hanno più possibilità.
Stamane mi sono dato al giardinaggio, come del resto tutto il vicinato che, coi primi raggi di sole, ha rispolverato falciatrici, motoseghe e altri attrezzi rumorosi per sistemare il verde; io mi sono limitato al trasporto di vasi, una forbice per tagliare il legno e un zappa a mano e ho iniziato alle 11 e qualcosa perché a quell'ora mi sono alzato.
Ebbene si; pare che l'integratore abbia fatto il suo porco lavoro.
Prima di tutto non mi ciondola più la testa in ogni dove e, in più, riesco anche a dormire otto ore; immagino sia solo questioni di giorni prima ch'io riprenda a non riuscire a stare a letto e riprenda a girovagare.
Avrei voluto andare anche su per l'Appennino, ma le recenti frane, pericolose, abbondanti e delle quali in televisione non si parla, mi mettono un po' d'ansia.
Se volete saperne di più e vi invito a farlo, andate a leggere qui.
Non solo del mezzogiorno lo Stato si dimentica, ma della provincia in generale, ovvero di quelle realtà che non coinvolgono grandi centri o luoghi famosi e di interesse per il turismo internazionale; e così accade che l'Appennino parmense rovini a valle nel completo disinteressa dei media nazionali.
La provincia ringrazia.


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