lunedì 17 febbraio 2014

"Imperfect pairings"

E' la mia lettura da corriera; si tratta di un libro scritto da Jackie Townsend.
Essendo la mia lettura da corriera, viene letto solo quando prendo il mezzo pubblico e dato che ultimamente, per motivi inesplicabili, mi sono affezionato alle infezione alle via respiratorie, non ho avuto modo di leggere molto; sono però giunto ben oltre la metà.
Non ostante sia di facili entusiasmi con le letture, per cui sovente ho tre libri in corso di lettura, sono abbastanza vorace da frequentare con religiosa assiduità le libreria, ma pigro a sufficienza per non informarmi sui volumi pubblicati in USA, per cui sono venuto a conoscenza di questo libro perché una amica ne parlò bene.
Giunto ove sono ora, posso dire anche la mia.
Il libro è scritto bene e fila via senza intoppi e la protagonista americana mi è subito stata simpatica; il protagonista, italiano, mi è andato di traverso sin dall'inizio... ora è in blando recupero, per motivi che vado ad illustrare.
All'inizio sono rimasto un po' interdetto per l'uso di "colorite metafore" (parolacce), da parte degli italiani nel libro; sarà che quando leggo mi aspetto un lessico familiare riscontrabile, anche, nella mia famiglia... ebbene, l'esperienza mi ha fatto capire che la mia famiglia è atipica.
In casa mia si fa un uso veramente parco di parolacce; posso affermare che quasi non vengono usate se non in occasioni particolari, per cui l'uso liberale che viene fatto di queste espressioni nel libro mi ha lasciato un po' stupefatto.
Il protagonista mi è subito sembrato supponente e tronfio, ma nel prosieguo della lettura l'autrice accompagna il lettore nell'ambiente parentale del protagonista, si entra nel loro lessico familiare e, per quanto continui a starmi sugli zebedei in camper, se ne capiscono meglio i tratti caratteriali e da dove essi provengano.
Il lavoro della protagonista lo prendo come il Dogma dell'Assunzione perché mi è astruso quanto la teoria delle superstringhe ma, pur essendo una parte importante della narrazione, non eccede mai i giusti confini.
Son contento di averlo mandato a prendere e di averlo iniziato a leggere.

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