domenica 4 maggio 2014

Orecchi e comprendonio

Ecco, ci sono giorni nei quali o non sento bene le parole oppure sono duro di comprendonio; ovvero non capisco una forca.
In genere, quando mi capitano questi momenti, ne esco perché sono anche cocciuto e continuo a insistere nel comprendere quanto al momento mi sfugge.
Sovente, questi eventi di stupidità temporanea, non si verificano in presenza di astrusi concetti: la monade trina o la natura della luce etcc...; molto banalmente posso non vedere una virgola, oppure capire una cosa per un'altra.
Questa condizione mi fa sentire particolarmente cretino, ma poi ci rido su... oggi è uno di quei giorni e oggi, ovvero quando i miei neuroni hanno palesemente dimostrato la loro insindacabile voglia di svenire, ho deciso di continuare con il neerlandese; vi lascio immaginare i brillanti risultati.
Tutto questo mi fa venire in mente un episodio che si può comodamente datare all'epoca di Nabucodonosor, quando ancora usavamo l'argilla e il cuneiforme era usato comunemente.
Avendo fatto l'Istituto d'Arte le mie conoscenze di matematica sono molto elementari; ricordo che quando facemmo i sistemi di equazione, lineari e a due incognite, ci vennero insegnati due metodi di soluzione: sostituzione e confronto.
Il secondo metodo è più complesso del primo; ebbene io ero bravissimo ad applicare il metodo del confronto, ma non avevo capito quello di sostituzione e quindi non ne facevo mai uso.
A volte mi grippano i neuroni e non capisco le cose più banali.
E' imbarazzante afferrare il concetto di monade-trina, i rapporti trinitari e altre questioni di lana caprina, per poi capire pero per pomo e non afferrare una frase banale; una cosa è certa, c'è dell'ironia in tutto ciò.

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