giovedì 17 luglio 2014

I mezzi moderni

Rimango sempre molto colpito dalle attuali corriere; davvero.
L'azienda di trasporto della mia provincia è abbastanza efficiente, i ritardi sono minimi e, in genere, causati dalla congestione cittadina o dal traffico in generale e quello di cui mi stupisco maggiormente è che: d'inverno sono riscaldate e d'estate sono dotate di aria condizionata... ci si sta anche bene.
Ai miei tempi, ovvero quando si cuocevano le tavolette di argilla prima di consegnarle agli insegnanti, le corriere avevano talune peculiarità che hanno prodotto alcuni accorgimenti.
Oggi non è più così, ma una volta le cose erano diverse.
La vetustà del mezzo era, indicativamente, data, da lungi, dal colore delle stesso; le corriere blu erano, sovente, quelle più vecchie, forse reduci da una qualche guerra punica, per cui era sicuro che avevano qualche acciacco.
D'estate i mezzi, sia blu che arancio, ovvero quelli più "moderni", erano invariabilmente afflitti da una paralisi dei finestrini; si riusciva ad aprirne giusto taluni, sparuti, e quando era possibile aprirli tutti c'era sempre qualcuno che si lamentava dell'eccesso di aria.
D'inverno erano previste due opzioni: riscaldamento rotto, ma si faceva affidamento sull'effetto stalla, con pregi e difetti del caso; in alternativa la porta del retro, all'epoca avevano solo due porte, era bloccata in modalità aperta... e allora era uno spasso fare quaranta chilometri, a meno otto sotto zero, col vento che scompiglia le chiome.
Nel caso sopra esposto si adottava la strategia dei pinguini; c'era sempre un gruppo di persone che faceva da barriera al freddo, tanto le corriere, le corse scolastiche almeno, erano sempre imballate di gente.
Inutile dire che d'estate io stavo male in corriera; non era colpa mia... soffro il caldo e ho bisogno di aria.
Ah! le meraviglie della tecnica!

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