mercoledì 26 aprile 2017

Quei giorni...

Ovvero quando non so esattamente che pesci prendere.
Le Pubbliche Amministrazioni hanno, necessariamente, dei processi... peculiari che però, bisogna tenerlo a mente, non sono, a volte, privi di fondamento.
Di converso i privati, spesso, non capiscono che a far marciare la baracca non sono i vertici dell'amministrazione, ma i vari impiegati che sono assunti con regolare contratto; ovvero:
i vertici sono alla barra del timone, gli impiegati remano e la velocità da tenere la decidono i singoli rematori sulla base di norme sovracomunali, per cui se le cose non funzionano, o funzionano a pezzi, non è sempre colpa del singolo tecnico o amministratore, ma la colpa si perde in rivoli molteplici di competenze.
Una cosa è certa; il pubblico mantiene dei tempi geologici assolutamente incompatibili con i tempi del privato.

Altra cosa che mi lascia stupefatto sono le adesioni a una fede, usando il termine non solo nell'accezione religiosa, prendendo, però, solo quello che fa comodo; diciamo che si prende quello che ci piace e si inveisce su ipotetici altri che non vogliono sobbarcarsi l'onere dei sacrifici.
Gli esempi sono, a mio avviso, innumerevoli; a volte la "tara" è fatta sul comportamento della persona, per cui è palese che afferma una cosa ma si comporta secondo il contrario di quanto dice, inconsapevole di risultare non credibile e ritenendo, anzi, di aver ragione a fare così in quanto caso peculiare; a volte ci si professa aderenti a un credo, salvo poi fare affermazioni in aperto contrasto con quanto affermato e la cosa è un po' più grave perché palesa un deficit di comprensione e via discorrendo... il caso più imbarazzante, comunque, è quello di chi aderisce a una linea di pensiero solo a parole, ma poi fa e dice in modo diverso ritenendo che le regole valgano sono per gli "altri".
Resto sempre molto perplesso non ostante la mia non più verde età e questo, tutto sommato, vuol dire che non devo essere poi così sveglio.

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